martedì 2 novembre 2010

Scrivere per sè stessi o per gli altri?


Credo che si tratti di un dubbio che prima o poi qualsiasi scrittore si trova ad affrontare, dall'autore di Best seller allo scribacchino di strada come me (anche se la strada, in questo caso, è telematica), se ciò che si sta scrivendo viene fatto per soddisfare la bestia creativa che è dentro ogni scrittore e che si nutre di frasi trasposte su carta o web o se si scrive per il gusto di soddisfare il proprio pubblico.
Credo anche che sia chiaro lo scopo di questo blog e per quanto rispetti i miei pochi, ma fedeli lettori, credo che anche loro sappiano che non è questo lo spazio per compiacerli e di certo non è il luogo dove il gande pubblico troverà quello che vuole.
La tana del Nardo, come già detto in passato, è quel piccolissimo angolo del cyberspazio che posso chiamare casa, dove mi piace annotare, come da incipt, quello che mi passa per la mente in quel momento e magari rileggerlo mesi dopo per andare a rievocare vecchie sensazioni.
Ovviamente sono più che contento se qualcuno ha piacere a condividere queste emozioni con me, ma ci tengo a precisare che quando scrivo qui lo faccio con la maggior naturalezza possibile, senza filtri e senza stare a riflettere troppo su quello che metto giù.
Si potrebbe definire Liscio.
Ciò non toglie però, che una volta soddisfatto questo bisogno, anch'io senta a volte la suddesta bestia dentro di me reclamare popolarità e i ricordi vanno veloci a quando scrivevo recensioni di libri o film e il sapere che qualcuno leggeva e talvolta apprezzava i miei articoli mi riempiva di soddisfazione.
Da questo deriva la mia scelta, ultimamente, di scrivere anche per un pubblico più ampio, vasto, se possibile, quanto la rete intera.
Ho trovato un sito consono ai miei bisogni, che pubblica senza problemi i miei articoli e gli da una visibilità molto buona nei motori di ricerca, senza chiedere nulla in cambio, se non una quota di eventuali ritorni pubblicitari.
Ecco allora che nello scoprire che in 3 giorni circa 90 persone hanno letto un mio articolo sul futuro delle televisioni 3D o che qualcuno ha dato il massimo dei voti alla mia recensione di Inception fa calmare per un attimo la sete di soddisfazione del mio ego.
Non preoccupatevi, comunque, non ho nessuna intenzione di smettere di scrivere qui, nè di farmi accecare da una effimera "popolarità", semplicemente volevo condivire questo pensiero e se qualcuno volesse leggere una versione diversa di me la trova Qui