venerdì 13 novembre 2009

Aggiustare le scatole.


Nel senso di ricostruirle, riempirle e infine chiuderle, è quello che sto facendo da circa una settimana nel mio tempo libero. Se i modi di dire avessero una stupenda proprietà di inversione vorrebbe dire anche il contrario di infastidire, ma purtroppo non è così...
In ogni caso, finalmente ci siamo, domani è il d-day del trasloco e tutte le mie proprietà (o perlomeno quelle più importanti e/o trasportabili) sono finite in 8 scatole, un paio di borse e qualche sacchetto, pronte a trasferirsi nella loro nuova location.
La voglia di andarci è così tanta che dubito stanotte riuscirò a dormire per l'emozione, così come invece sono certo che ci riuscirò benissimo la prossima notte stremato da alzataccia/spostamento scatoloni/scarico merce/ricerca di oggetti che ero convinto di aver messo lì/pulizie/spesa e chissà quant'altro.
Niente di che comunque, tutti ci sono passati ed è una cosa che si fa comunque estremamente volentieri, tanto che se potessi inizierei ora.
Una delle cose che mi spaventano invece saranno i tempi inevitabili di distacco da internet.
Sopravviverò per un tempo ancora indefinibile senza la mia dose giornaleria di droga multimediale, di letture, di blog, di facebook e di altre mille diavolerie che ormai sono così prodonamente radicate nella mia vita?
Al prossimo post, chissà quando, l'ardua sentenza :)

Au revoir

lunedì 26 ottobre 2009

Il motivo migliore.


Ce ne sono mille, di motivi.

Puoi essere costretto

Da qualcuno o da qualcosa

A fuggire, per salvarti la vita.

Puoi non aver più nulla da perdere

E credere che un posto nuovo

Ti conceda quella seconda possibilità

Che non hai mai avuto.

Può essere il modo migliore,

a volte l’unico,

per cambiare qualcosa,

per animare quella linea piatta

che la tua vita stava diventando.

Nella maggior parte dei casi

Lasciare la propria casa,

il luogo in cui si è nati,

cresciuti, diventati uomini,

può essere un trauma.

Talvolta è come prendere una valigia,

riempirla di ricordi,

di sensazioni familiari,

di una grossa fetta del tuo passato

e gettarla nel fuoco.

Oppure

Può essere una scelta tua,

in cui credi fermamente,

perché non ce la fai più a stare lontano

dalla donna a cui hai donato il cuore.

Se è così, credimi,

l’unico tuo problema sarà

cercare di capire come mai

i secondi che ti separano

dal realizzare il tuo sogno

sembrano diventati un'eternità.


sabato 17 ottobre 2009

Mission complete!


Ne avevo parlato in uno dei primissi post di questo blog (per la precisione qui) e finalmente ho realizzato uno dei miei obiettivi, ovvero realizzare un grafico per il sito graphjam!
Probabilmente non sarà tra i pochi fortunati che finiscono in home page, ma l'importante intanto è averlo fatto!
Eccolo in tutto il suo splendore:

What we learn from playing poker

Ci sarebbe anche da dire che oggi è successo un avvenimento ben più importante, ma ne parleremo un'altra volta :)

lunedì 12 ottobre 2009

Toc toc - Chi è? - Il generale inverno!


Ok, forse sto un po' esagerando però le prime avvisaglie della cosidetta "brutta stagione" ci sono tutte, a partire dal mio raffreddore cronico che difficilmente icnontravo a questi livelli di calendario. In ogni caso ho finito troppo di recente di lamentarmi del caldo che ci opprimeva fino a poco tempo fa per non accogliere con un filo di gioia il brusco abbassarsi delle temperature previste per questa settimana.
Certo, l'annuale gara di fuochi d'artificio di Bassano mi è stata strappata via da un tempo e una temperatura novembrini.
Certo, la moto è ormai rinchiusa in garage in una pesante solitudine che interrompo solo con qualche visita di tanto in tanto.
Certo sentire ancora gli odori e respirare da due narici sono cose che mi mancheranno.
Tuttavia,
sono contento.
Sì, da bravo detrattore della monotonia e amante dei cambiamenti sono davvero felice di vivere in un luogo dove caldo e freddo si alternano durante l'anno in maniera così radicale (ok, non sono escursioni termiche da deserto, ma credo di aver reso l'idea).
Insomma, diciamocelo per una volta, rispetto a diverse latitudini è bello sapere che senza muoversi troppo, prima o poi, si avrà la possibilità di stare sdraiati su una spiaggia in costume ed infradito, ma anche di fare a palle di neve vestiti come esploratori artici, di sfrecciare in moto con addosso una magliettina di cotone, ma anche di godere del calore di un caminetto mentre si osserva lo splendido paesaggio esterno con i suoi -20°.
Solo per questa volta, non possiamo lamentarci :)

martedì 29 settembre 2009

Indicazioni stradali


Quando ero piccolo e leggevo Topolino sono sempre stato un grande fan delle storie a bivi. Le ricordate? Erano quelle storie in cui ad un certo punto veniva chiesto al lettore di compiere una scelta al posto dei protagonisti che avrebbe cambiato la prosecuzione della storia mandandoti ad una piuttosto che ad un'altra pagina. In quel periodo apprezzavo molto anche i più complessi, seppur simili nel concetto, libri-game.
Quelle storie mi piacevano particolarmente perchè, in qualsiasi cosa leggessi o vedessi, ho sempre avuto il desiderio di interagire, di cambiare le cose, di avere in qualche modo la possibilità di dirigere le scelte del protagonista, in cui altrimenti avrei faticato ad immedesimarmi.
Chiaramente il più delle volte questa possibilità non è concessa, altrimenti una certa cosa chiamata trama sarebbe inesistente e, da scrittore, capisco che è giusto così, però la libertà di decidere è sempre stata una delle cose che ho ritenuto più preziose.
Per fortuna la vita vera è una continua storia a bivi, in cui in ogni istante vedi le biforcazioni e prendi le tue decisioni, proprio come piace a me.
E di decisione ne ho preso, da un po', una, concretizzatasi proprio in questi giorni, che ho fermamente voluto e per la quale sono al settimo cielo.
Perchè alla fine credo che questi bivi li vediamo sempre e li affrontiamo in continuazione, magari affranti da dubbi, da rimpianti sulle scelte prese o da scelte obbligate perchè l'altra strada è impraticabile.
Arriva però prima o poi quel momento in cui la tua strada la vedi, così chiara e luminosa da far sparire tutte le altre e riesci a vederla proseguire, già tracciata, per una cinquantina di bivi fino a sparire all'orizzonte.
E ti accorgi che il bagliore che emana quel sentiero l'hai già visto da qualche parte, quel calore ti sembra familiare, anche se non ricordi bene quando o dove.
Sì, deve proprio essere stato l'ultima volta che eri felice.

lunedì 14 settembre 2009

Tanti auguri!!


Eh sì, è passato un anno dalla nascita del mio blog ed io sono ancora qui ad annoiare potenziali lettori con i miei sproloqui.
Sono cambiate così tante cose, da 12 mesi fa, che trovo interessante rileggere i primi post per ricordare periodi così distanti da sembrare un'altra vita e la sola possibilità di fare questi "viaggi nel tempo" mi spinge a continuare a scrivere ancora ed ancora.
Di certo siamo ben lontani dall'entusiasmo iniziale, che mi faceva scrivere un nuovo post al giorno, ma posso comunque ritenermi soddisfatto quando guardo i tanti "fratellini" più o meno coetanei del mio blog che con mio sommo dispiacere trovo ormai rappresentati solo da carcasse abbandonate che riflettono ancora vecchie ombre di speranze e potenzialità.
Non biasimo i loro creatori, trovare qualcosa da scrivere e avere la voglia di farlo di certo non è facile, basta vedere i miei periodi sempre più lunga di assenza dalle scene, ma sono sinceramente dispiaciuto perchè tutti loro erano un'interessante lettura nel mezzo della navigazione giornaliera.
Mi auguro che il coma in cui sono sprofondati questi compagni di viaggio possa un giorno finire e farli riprendere più carichi di vitalità di prima, nel frattempo io penserò a mantenere vivo il mio, in modo che possa essere il primo a riabbracciarli :)

venerdì 11 settembre 2009

Perchè cadiamo?


Per imparare a rialzarci.


Grazie caro vecchio Alfred, lo stavo quasi dimenticando.

mercoledì 2 settembre 2009

E così via...

Si riparte.
Dopo l'inevitabile rallentamento dei ritmi che il buon agosto porta con sè tutto sta tornando alla normalità frenetica del resto dell'anno.
Ricapitolando:

Vacanze: finite
Chili presi: 2,5
Preparazione atletica attuale: equiparabile al bradipo maschio appena terminata la serata in discoteca
Abbronzatura: Buona ma in veloce calo
Voglia di ricominciare: Quella sì, dai, ho mille progetti per i prossimi mesi che mi terranno bello impegnato, attendo con ansia il ritorno di un clima più vivibile per la specie umana, vedo lontana all'orizzonte la neve da calvalcare sul mio snowboard e, in linea di massima, ho mille motivi per essere carico di entusiasmo per i giorni a venire.

E poi, come sempre vale la regola del cavallo:

"Quando cadi la prima cosa da fare è rimontare in sella subito."

Ed è quello che continueremo a fare!



giovedì 13 agosto 2009

Più le cose cambiano più restano le stesse.

O perlomeno così dice la saggezza popolare.
Assurdità a parer mio.
La vita è, invece, una continua mutazione, una girandola di avvenimenti che ti cambia in continuazione i riferimenti;
quello che prima era importante ora è futile, le cose che non avresti mai pensato di fare sono quelle che brami, priorità che si sostiuiscono in continuazione mentre mutano bisogni, responsabilità e, non ultime, le cose che ci fanno felici.
E vivere credo sia proprio questo, assaporare i cambiamenti e trovare comunque la tua strada all'interno di essi, direzionarli quando sei fortunato perchè vadano nella stessa direzione in cui tu sei puntato in quel momento e quando ne senti la mancanza generarne tu stesso.
La colonna sonora di questi sproloqui non poteva essere che questa:

martedì 4 agosto 2009

Ode alla stazione di giuoco.

Te lo ricordi un biondino con una spada più grande di lui
che combatteva per una vita che non aveva vissuto?
Ed il dolore per il tradimento di un gatto?
Le lacrime per la perdita di un'amica?
L'amicizia di un vampiro?
Ricordi quanta rabbia verso quel capellone con una spada troppo sottile per essere vera?
E i brividi la prima volta che hai visto una weapon,
sostituiti presto dalla voglia di cercarle tutte in giro per il mondo?

E ricordi un soldato, il migliore, ritiratosi in Alaska ad allevare cani da slitta?
Uno psichiho che pareva imbattibile, uno sciamano che guidava carri armati,
un pistolero che era ben più di quello che sembrava?
E quel ninja fuggito alla morte la cui identità non avresti mai immaginato,
quell'arma definitiva che solo tu potevi fermare.
Ricordi di una tortura terribile e della scelta più difficile?

Ed altri, mille altri, conosciuti nel tempo...
Un ragazzo dai capelli bianchi convinto che il diavolo potesse piangere.
Un fratello e una sorella coinvolti in una brutta storia dove i veri zombi erano i capi di una multinazionale senza scrupoli.
Un padre che cercava la sua figlia nella nebbia per trovarci tutt'altro.

Pillole di sogni.
Magie di un tempo andato che resteranno per sempre nella nostra memoria.

lunedì 27 luglio 2009

Un viaggio di un altro colore.


E' diverso.
Formalmente e sostanzialmente diverso.

Te ne rendi conto quando sei lì, durante una curva, che guardi il mondo da un'inclinazione sconosciuta ai più.
Oppure quando affronti un rettilineo e hai tutto il tempo per goderti il paesaggio nella sua interezza, con i suoi suoni ed odori non filtrati da un freddo abitacolo metallico.

Certo, moto e macchina hanno entrambe i loro pro e contro però le emozioni che fa provare il primo mezzo sono irripetibili. E' la stessa differenza che passa tra discendere da una montagna su una funivia oppure saldamente fissati su una tavola da snowboard.
Emozioni vs routine.
Vivere il luogo vs vederlo.

Ammetto che ci si può divertire anche su quattro ruote, i kart ne sono un più che valido ed accessibile esempio, ma il cambio di direzione di una chicane, con la moto che va giù da un lato e poi, assecondando i tuoi ordini come un fedele destriero, si rialza in fretta solo per riavvicinarsi all'asfalto è una delle emozioni di guida più pure che un pilota possa provare.

Vroooooom!

giovedì 16 luglio 2009

3D or not 3D


Provengo dalla visione, alcuni giorni fa, di "Coraline e la porta magica" (un buon film, anche se dal genio di Gaiman mi aspettavo forse qualcosa di più) visto nel sistema 3d che va tanto di moda adesso e che mi ha spinto a pormi la fatidica domanda del titolo. E' un po' di giorni che ci rimugino sopra e per quanti passi avanti abbia fatto la suddetta tecnologia dai tempi delle sfuocate visioni bicromatiche non vedo ancora in essa il futuro del cinema. C'è da dire, innanzitutto, che un film per essere trasmesso in questa modalità va, ovviamente, interamente rielaborato rendendo la fase di post-produzione impegnativa e costosa quasi quanto le riprese stesse e che allo stato attuale l'effetto è stato applicato praticamente solo su cartoni animati o comunque film con forti componenti in computer graphic, fattori che già da soli limitano l'utilizzo della tecnologia. Altro grosso ostacolo è il fatto che il cinema deve aver investito nell'apposito duplice proiettore, possibilità realisticamente estesa solo alle multisale, in aggiunta al fatto che le stesse fanno pagare il proibitivo costo di 10 euro per la visione.
Certo, gli effetti sono belli, i nuovi occhiali non affaticano troppo la vista e alcuni passaggi fanno pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di realmente tridimensionale, ma mi domando: tutto questo davvero aggiunge qualcosa ad un film?
Dopo interminabili ore di analisi nel consiglio di neuroni presenti nel mio cervello (purtroppo uno dei due era anche indisposto) il verdetto è stata una sonora bocciatura della tecnologia allo stato attuale.
Non dico che, in futuro, un'immersione più completa dei sensi nel prodotto multimediale sia una cosa sbagliata, ma al giorno d'oggi siamo, a mio avviso, ben lontani da questo traguardo e se devo guardare gli esperimenti (pochi a dir la verita) che ci hanno proposto sono sempre più convinto di pagare il 40% del prezzo e godermi la banalità delle due dimensioni ancora per un po'.
Un plauso al tentativo, comunque, una simile voglia di innovare nel cinema non si vedeva dai primi tempi del surround.

martedì 7 luglio 2009

Linea dritta o bivi?


"Vlad aveva ragione. Non c'era scelta.
Niente, la vita è come una linea dritta.
L'illusione arriva di seguito quando ti chiedi: "Perchè Io?","E se magari..."
Quando ti guardi alle spalle e rivedi le scelte che non hai fatto
come fossero i rami di un bonsai sfrondato o di un fulmine biforcuto.
Ma se tu avessi fatto una sola scelta diversa adesso non saresti lo stesso tu, sarebbe qualcun'altro a guardarsi indietro e a porsi domande di tutt'altro tipo."

Mi ha sempre fatto riflettere questa esternazione di quel geniale personaggio noir che è Max payne e devo dire che, rispetto a molte altre perle uscite dalla bocca virtuale del mio Max preferito (sorry Pezzali e Gazzè), non la condivido.
Io credo, invece, che la vita ci metta di fronte a persino più bivi di quelli di cui ci rendiamo conto. Credo che anche se apparentemente non sembra ogni decisione presa, in qualsiasi momento di una normale giornata, possa in realtà cambiare drasticamente il futuro e che ,il più delle volte, le conseguenze delle nostre azioni non siano prevedibili nè calcolabili fino in fondo.
La cosa su cui, invece, concordo con il caro amico è l'inutilità di porsi domande su ipotetici futuri (o presenti) alternativi. Considerato il numero incalcolabile di scelte (anche banali) che compiamo nell'arco della nostra vita è inevitabile che qualcuna di esse si riveli alla fine sbagliata, l'importante è, per dire un'ovvietà, porre rimedio agli errori quando possibile e farne tesoro per evitare di ripeterli.
E poi se per la teoria del caos un battito d'ali di una farfalla influenza tornadi a migliaia di chilometri di distanza, chi può davvero dire che le ripercussioni di una scelta che ora ci appaiono sbagliate non siano i mattoncini per costruire un futuro radioso?

giovedì 25 giugno 2009

Sono in ritardo, in ritardissimo...

Già dieci giorni dall'ultimo post? Ma secondo voi il tempo va così veloce solo per indispettire me?
Era ovviamente una domanda retorica, lo so benissimo che è così.
Ma nonostante tutto cerco di non dargli troppo peso, di non dargli soddisfazione... e così mi ritrovo a mentire ai primi capelli bianchi dicendo che sono daltonico, a minimizzare il rallentamento del metabolismo (con conseguenze lotta alla panzetta) confessando che in effetti ultimamente ho anche poco appetito (falsissimo) e in generale esibendo la mia migliore poker face anche nei casi in cui guardo il calendario per due volte (apparentemente) di seguito ed è passato un mese.
Quello che però riesce a scalfire anche il muro incrollabile della mia mal recitata indifferenza e quando vado ad analizzare le date di eventi memorabili.
"Ah, sì, me lo ricordo questo! Che figata, ma quando sarà stato, due mesi fa? no aspetta, forse di più, ricordo che era freschino..."
gennaio 2007.
"Guarda Keanu Reeves, si mantiene sempre giovane, beh, d'altronde quanto vuoi che sia passato dal primo Matrix? Due, massimo 3 anni..."
1999.
Fine dei tentativi di rimanere impassibile.
Fine della falsa imperturbabilità.
Magone da Omiodio ma davvero è passato tutto quel tempo?
eiocosahofattointuttoquestotempo?sonocresciuto?migliorato?
maperchèperdolacognizionedeltempo?stodiventandovecchio?
forsedovreicomprarmiuncappelloperguidareeinveirecontroigiovani.
sistavameglioquandosistavapeggio?esemirompoilfemore?

E intanto in qualche luogo disperso e sicuro un piccolo omino cullato dal ticchettare di mille orologi sogghigna soddisfatto...

lunedì 15 giugno 2009

I could make it there.

Cose che non mi mancheranno di New York:

- L'escursione termica omicida tra luoghi con aria condizionata e luoghi senza.
- Il dover aspettare una settimana per vedere se ho preso l'influenza suina.
- L'occlusione alle vene data da cibi composti al 50% da grassi e al 40% da zuccheri.
- I gelati stacca-lingua serviti a -10 gradi (e che mantengono la temperatura per mezz'ora).

Cose che mi mancheranno di New York:

Tutto il resto!

NY I LOVE YOU!

Mai, ripeto mai, vista una città così spettacolare! Le luci, i palazzi, i musei, i locali, il cibo (per quanto poco salutare), la gente.
Una musica per gli occhi.
Fatevi un favore. Andateci!


lunedì 25 maggio 2009

Mezzogiorno di fuoco

Caldo come l'inferno.
Ogni movimento costa gocce di sudore
ogni respiro è sempre più faticoso.
Piedi nudi sulla sabbia rovente
e spalle doloranti per le ustioni.
Ma non puoi mollare,
non ancora,
non adesso.
Un ultimo salto,
altissimo,
con l'adrenlina unica guida per muscoli provati.
Un colpo secco che nasce dalla spalla
e muore nell'impatto con la tua mano.
Un atterraggio pesante e rumoroso,
la polvere che si solleva.
Tra di essa mani amiche che si avvicinano
per una meritata esultanza.
Vittoria!

Adoro il beach volley :)

giovedì 21 maggio 2009

Pennellate.

Io invidio i pittori.

Riescono ad intrappolare una parte della loro anima in ogni tela.

Come se fosse il loro cuore a dipingere le loro emozioni.

Pennellate fugaci, senza incertezza

Ed ecco immortalata un’altra sensazione.

Colori brillanti, riflessi di luce

Ambigue sfumature e ingannevoli prospettive.

Al confronto le mie cupe parole sul foglio

Sono fredde ed insipide quanto l’acciaio.

Riuscirò mai con i miei versi

A raggiungere l’immediatezza

Con cui un dipinto ti parla dentro?

Non lo so, ma continuerò a tentare.

Vi prego, amici pittori,

per un mondo più vivo,

fate la stessa cosa.

martedì 19 maggio 2009

Tips & tricks

Se mai un giorno dovessi fare qualcosa di davvero interessante e raggiungere, come da piani, un obiettivo importante, ho già pianificato la risposta da dare a chi mi dovesse chiedere se esiste una scorciatoia per arrivare fino a lì.
La risposta sarebbe: "Certo che esiste ed è molto semplice. Non mollare mai."
La verità però è che qualche trucchetto segreto esiste, in grado di cambiare gli esiti e di alterare le possibilità. Uno di questi è sicuramente il training autogeno.
Non smetto mai di stupirmi di come l'autostima, anche esagerata, influisca meglio di qualsiasi sostanza dopante sulle capacità di un individuo e di quali miglioramenti psico-fisici essa riesca a dare, rispetto alla stessa pratica esercitata in sua assenza.
In parole povere è davvero interessante, nel mio caso, vedere come cambiano le mie prestazioni quando mi convinco di essere, a seconda dei casi, il miglior portiere del mondo, un infallibile e geniale analizzatore o, in generale, semplicemente il maledetto miglior uomo sulla faccia della terra a fare quello che sto facendo in quel momento.
Magari, in qualche parte remota del mio subconscio, sono a conoscenza del fatto che siano tutte ridicole idiozie, eppure, se c'è una cosa per la quale devo complimentarmi è senza dubbio la mia capacità di mentire a me stesso in queste circostanze :)

Try this at home!

lunedì 4 maggio 2009

Today



La riflessione spicciola delle 19:00 di oggi è la seguente:

"I tramonti davvero memorabili si vedono solo quando il cielo è sporcato da qualche nuvola."

giovedì 16 aprile 2009

Nella rete




Ogni tanto ci penso.
Come farei senza?
Voglio dire, ci rendiamo conto di come internet ha cambiato le nostre vite? Basta pensare semplicemente a una decina di anni fa, non serve andare tanto indietro nel tempo, per rendersene conto.
Semplicemente pensare alla difficoltà attuale e all'epoca di:
- Trovare il testo di una canzone
- Reperire informazioni su qualsiasi aspetto burocratico
- Ripescare quell'episodio del cartone animato che ci piaceva tanto da piccoli
- Essere informati quasi in tempo reale di ciò che accade nel mondo
- Pianificare un viaggio senza l'uso di un'agenzia
Sono solamente le prime stupidaggini che mi vengono alla mente, ma ciò che non può essere negato è quanto comodo sia avere una risposta a quasi tutti i quesiti che la mente può formulare (perlomeno ai più semplici, dai) nel giro di qualche clic.
Più ci penso e più mi rendo conto che sembra una cosa fantascientifica almeno quanto la guida galattica per autostoppisti, eppure ci siamo dentro e, come molte meraviglie, troppo spesso lo diamo per scontato.
Grazie tecnologia e grazie a tutti i ricercatori che hanno permesso di avere questa comodità, il dono che ci avete consegnato, il tempo risparmiato, è il più bello che riesca ad immaginare.

martedì 7 aprile 2009

Sì, viaggiare.




Evitando le buche più dure diceva qualcuno e devo ammettere che ultimamente, anche e soprattutto grazie alla mia stupenda ragazza, mi è successo spesso, dandomi l'opportunità di lanciarmi in uno dei miei soliti vaneggi metafisici sul significato del "viaggio" e sul perchè certe persone (come me) lo adorino mentre altre lo reputino solo uno spreco di soldi (che magari starebbero meglio nel sessantunesimo paio di scarpe Louis Vitton, ma non perdiamoci in facili critiche).
Ciò che ne ho dedotto è stato, piuttosto logicamente, capire perchè a me piace viaggiare.
La motivazione principale è che il viaggio spezza una delle peggiori catastrofi di questo mondo, ovvero la Routine, impunita omicida di gran parte dei talenti e delle velleità dell'umanità, ma contro cui le mie crociate hanno un che di Donchischottesco (candidato a neologismo più brutto 2009 e già gran favorito).
Viaggiare, come dicevo, ti porta fuori dal tuo mondo, dalla tua vita, per trasportarti in mezzo ad altre vite completamente diverse dalla tua, a vedere posti finalmente lontani da ciò che i tuoi occhi sono abituati a vedere e, se ti va davvero bene, ad avvicinarti a culture, abitudini, tradizioni e non ultimo una lingua a te sconosciute o comunque tutt'altro che familiari.
E' questo che mi piace dei viaggi.
Per questo più lontano ho la possibilità di andare più contento sono, perchè ogni cosa riesce ad essere meravigliosa quando la vedi la prima volta. Anche ciò che hai sotto casa, certo, solo che non te ne ricordi più.
Per questo, forse purtroppo, tendo a snobbare un po' le tantissime cose che questa nostra Italia ha da offrirci perchè per quanto ne apprezzi la qualità sono rinchiuse in un luogo troppo uguale a quello dove vivo, perdendo di fatto tutto il fattore "altra dimensione" che condisce di stupore qualsiasi cosa vista in un'ambiente del tutto diverso.
Ciò non toglie che, per quanto possa essere alla fine solo un delizioso capriccio psicologico continuerò a viaggiare e spalancherò gli occhi di fronte a qualsiasi cosa mai vista con lo stupore di un bambino perchè è questo il cibo che nutre il mio spirito e lo mantiene vivo.
Prossimo obiettivo dichiarato: New York!

mercoledì 25 marzo 2009

Zero assoluto


Chi mi conosce un minimo non può non essere incappato nella mia passione per Renato Zero, cosa che magari potrà sorprendere alcuni, ma che trovo perfettamente normale per un cultore del testo come lo sono io. Il post di oggi vuole essere un augurio ad un caro amico per l'uscita del nuovo disco e l'occasione per postare una delle sue poesie trasposte in musica.
Come al solito quando penso alla mia canzone preferita dell'artista romano non è mai facile fare una scelta, nel senso che ce ne sono sempre almeno una decina di meravigliose che lottano per il primato, ma dopo una dura lotta per la giornata di oggi il titolo va a questa:

lunedì 16 marzo 2009

E' così.



A volte a cambiarti la vita sono delle domande.

A volte delle risposte.

A volte, semplicemente, una persona.

Non è meraviglioso?

lunedì 9 marzo 2009

Grazie Zack











Non ci credevo.




Non ci ho mai creduto.




Fin dai primi trailer mi sono rifugiato in uno scetticismo che mi preparasse alla concente delusione a cui andavo incontro. Certo, 300 era un ottimo film e una fedele trasposizione del fumetto, ma Watchmen? Per raccontare quella storia ci vogliono almeno 10 ore.

Sbagliato.

Ne bastano 3.

Sono uscito incredibilmente soddisfatto dalla sala, perchè quello che ho visto, pur essendo un adattamento, aveva conservato lo spirito della mia graphic novel preferita in un modo che solo il genio (ormai consacrato) di Snyder poteva realizzare.
A mente fredda mi sento di dire che non ha sbagliato quasi nulla, ha azzeccato le cose da tagliare, ha sorpreso con gradite innovazioni che solo i fan della storia possono cogliere (vedi titoli di testa) e persino il contestatissimo finale alternativo alla fine mi ha convinto.
Snyder ha dimostrato la sua bravura sia quando doveva essere fedele al fumetto, essendolo senza compromessi, compresi i dialoghi, sia quando esigenze di media lo costringevano ad inventare delle scelte diverse, ma in ogni caso mai fuori luogo.
E complimenti anche a tutti gli attori di questo cast senza stelle, in particolare a Jeffrey Dean Morgan, un comico più che convincente in tutte le fasi della sua vita.
Rispolvererò una frase che temevo di non utilizzare più dalla trilogia del signore degli anelli:

"Se si poteva fare una trasposizione migliore, mi spiace, ma non riesco proprio ad immaginarla."

mercoledì 25 febbraio 2009

In fondo al mar

A volte mi è difficile trasmettere il concetto che un videogioco possa essere una forma d'arte al pari di un film o di un libro. Certo non metto in dubbio che l'idea possa far sorridere chi ricorda come ultimo esperienza videoludica pacman, ma forse cambierebbe idea se sapesse che dietro i videogiochi attuali stanno budget che spesso farebbero impallidire qualsiasi produttore holliwodiano e di media ognuno di essi richiede dai 2 ai 3 anni di lavoro con staff enormi.
Questo post vuole essere l'omaggio a uno di quelli che più mi ha colpito nell'ultima generazione, ovvero il pluripremiato ed osannato Bioshock.
Ho pubblicato il video dell'introduzione perchè da solo fa capire quanto geniale e visionaria sia l'idea di fondo di questo adventure, ma se dovessi parlare dei motivi per cui è da considerare un capolavoro rischierei di finire lo spazio a disposizione.
Tutto quello che voglio condividere con voi è il fatto che dubitavo persino io che un gioco potesse arrivare ad un coinvolgimento emozionale così alto, ad una cura dei dettagli e delle scenografie quasi maniacale e ad una scenggiatura così geniale da meritare un oscar e sono stato più che contento di dovermi ricredere.

Prima del filmato, spazio solo per qualche citazione degli allucinati abitanti di rapture per farvi capire come ogni singolo personaggio fosse delineato nella sua follia:

Con le modifiche genetiche, la bellezza non è più un fine, nemmeno una virtù...è un obbligo morale! Obblighiamo forse il sano a convivere con il contagiato? Mischiamo i criminali con le persone per bene? Allora PERCHÈ permettiamo ai brutti di mischiarsi ai belli? (Dr. Steinman)

Che differenza c'è tra un uomo e un parassita? Un uomo costruisce. Un parassita dice "Dov'è la mia parte?". Un uomo crea. Un parassita dice "Cosa penseranno i vicini?". Un uomo inventa. Un parassita dice "Attento, potresti pestare i piedi a Dio..."

Costruire una città in fondo al mare! Follia! Ma dove altro potevamo vivere liberi dalla morsa dei parassiti? Dove altro potevamo costruire un'economia che loro non avrebbero cercato di controllare, una società che non avrebbero cercato di distruggere? Non era impossibile costruire Rapture in fondo al mare. Era impossibile costruirla altrove.

martedì 17 febbraio 2009

...



Non c'è niente di più bello
di un poeta
che resta senza parole.

Grazie.

mercoledì 4 febbraio 2009

Musica è...



Oggi riflettevo sulla musica. A volte tendo a non considerare quando piatto e vuoto sarebbe il mondo senza, quanto se ne sentirebbe la mancanza.

"Sono solo canzonette" diceva qualcuno, eppure mi rendo conto che molte volte è il vento che fa spiegare vele senza più forza o la medicina che diminuisce il tempo per far passare un dolore.

Non so se per tutti è così, ma per me la musica è la forma di recupero migliore quando mi sento giù. Spesso si trovano testi favolosi che già da soli ti ridonerebbero la voglia necessaria ad andare avanti e che, in perfetta simbiosi con la musica, si trasformano in una carica di energia che risveglierebbe un morto.

Senza contare le mille canzoni che mi hanno portato a riflettere sui temi più svariati o quelle che, semplicemente, la mente lega indissolubilmente a ricordi fantastici.

Ha un potere favoloso, fornisce una varietà di sensazioni incredibile, che può farti variare stato d'animo in un attimo, portandoti verso gioia ed euforia oppure commozione e malinconia.

La musica parla di tutto, non esiste ormai un tema che non sia stato trattato, è un linguaggio di comunicazione veloce e di massa, ma capace comunque, se utilizzato correttamente di tramettere emozioni che agli altri media richiederebbero ore.

Se mi chiedessero da domani di scegliere un mondo senza colori o senza musica cosa sceglierei?


E' una domanda a cui non so dare una risposta.

domenica 1 febbraio 2009

La tana del Bardo

C'è poco da dire oggi, ma mi pare ingiusto lasciare il blog per così tanto tempo senza aggiornamento. Per fortuna ho ancora un po' di archivio di poesie da cui attingere in momenti come questo :)

Cristallo

Solo quando tutto si ferma
ti accorgi di quanto veloce andavi.
E la mancanza delle cose?
Solo una volta perse.
Trabocchetti insiti nell’intelligenza umana
A cui non c’è verso alcuno di sfuggire.
Ed è un’eterna rincorsa.
Capire il valore delle cose quando le hai ancora.
Lottare per cause in cui non credi appieno.
Pensare,
riflettere,
ponderare
e infine decidere.
Senza avere nemmeno un elemento per farlo.
E’ l’istinto che colma questi vuoti,
ma è un metodo fallato come lanciare una monetina di cristallo.
Una scelta giusta, una sbagliata.
Augurandosi che quelle sbagliate siano di poco conto,
quelle azzeccate fondamenti.
E così via.
Per sempre.

lunedì 19 gennaio 2009

28 e non sentirli


A volte cerco di scappare.

A volte mi ci tuffo dentro.

Qualunque cosa faccia alla fine mi ritrovo avvolto in queste riflessioni e l'unico modo per uscirne è assecondarle fino al loro compimento.


Dopo quasi una settimana di festeggiamenti, tra una cosa e l'altra, mi sono ritrovato a domandarmi come affrontavo la mia nuova età e a pensare se la mia età "interiore" fosse maggiore o minore rispetto a quella anagrafica.

E' difficile dirlo.

A volte leggo con gioia un fumetto che magari riporta come data di pubblicazione il 1994 e riprovo quasi le stesse sensazioni di allora, a volte rifletto o discuto su problemi quotidiani con il tono lamentoso di un'ottantenne.

Sono stato contento come un bimbo di ricevere il Kendama di Yattaman e al tempo stesso, però ,mi accorgo che il mio interesse per fumetti e videogiochi non è più quello di un tempo.

In poche parole, al termine di queste analisi, mi sono reso conto che sono del tutto a mio agio con la mia età perchè riesco a far convivere tranquillamente una maturità, a mio avviso necessaria, con i sogni e la visione (altrettanto fondamentale) del bimbo dentro di noi che troppa gente, forse, reprime.

Certo, a volte prevale un aspetto rispetto all'altro, a seconda della situazione, ma sono proprio contento di vedere i progressi che ho fatto negli ultimi anni e al tempo stesso di mantenere quello spirito che ti permette di stupirti di cose che molta gente troverebbe banali.

giovedì 8 gennaio 2009

Buoni propositi



E così le feste sono finite.

Passate divinamente, non c'è che dire, e quando dico così penso a divinità greche, monte olimpo, ninfe, cenoni che durano tutta la notte, trasformazioni in cigno e cose del genere.

Sì, direi, adeguato.

Ma in tutto questo festeggiare c'è stato anche qualche momento per pensare alle cose serie e stilare una lista di buoni propositi per l'anno appena iniziato.

Uno, all'apparenza semplice, è uno di quelli a cui tengo di più e recita più o meno così:


"Dire meno volte 'mi dispiace'."


Il che non vuoi dire che io abbia mai avuto paura di scusarmi quando mi sentivo in torto, ma vuol dire, semplicemente, creare meno circostanze per cui mi senta in dovere di chiedere scusa, in altre parole commettere meno errori.

Un proposito sintetico, ma al tempo stesso provante, gli errori sono insiti nella natura umana e l'unico modo per evitarli è quello di non fare assolutamente nulla, atteggiamento ben distante da qualsiasi dei miei obiettivi.

Nonostante ciò, ritengo di aver usato troppo quell'espressione nel 2008 e di avere fatto troppe cose che poi si sono rivelate completamente sbagliate e la cosa più brutta è che poi capita che a soffrire di questo non sia tu che hai sbagliato e lo meriteresti, ma persone che non hanno nessuna colpa.

Ecco, questo è quello che cercherò con tutte le mie forze di evitare.


Frase saggia del giorno: "L'ira per un torto subito è l'unica condanna che colpisce la vittima anzichè il colpevole"