giovedì 16 luglio 2009

3D or not 3D


Provengo dalla visione, alcuni giorni fa, di "Coraline e la porta magica" (un buon film, anche se dal genio di Gaiman mi aspettavo forse qualcosa di più) visto nel sistema 3d che va tanto di moda adesso e che mi ha spinto a pormi la fatidica domanda del titolo. E' un po' di giorni che ci rimugino sopra e per quanti passi avanti abbia fatto la suddetta tecnologia dai tempi delle sfuocate visioni bicromatiche non vedo ancora in essa il futuro del cinema. C'è da dire, innanzitutto, che un film per essere trasmesso in questa modalità va, ovviamente, interamente rielaborato rendendo la fase di post-produzione impegnativa e costosa quasi quanto le riprese stesse e che allo stato attuale l'effetto è stato applicato praticamente solo su cartoni animati o comunque film con forti componenti in computer graphic, fattori che già da soli limitano l'utilizzo della tecnologia. Altro grosso ostacolo è il fatto che il cinema deve aver investito nell'apposito duplice proiettore, possibilità realisticamente estesa solo alle multisale, in aggiunta al fatto che le stesse fanno pagare il proibitivo costo di 10 euro per la visione.
Certo, gli effetti sono belli, i nuovi occhiali non affaticano troppo la vista e alcuni passaggi fanno pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di realmente tridimensionale, ma mi domando: tutto questo davvero aggiunge qualcosa ad un film?
Dopo interminabili ore di analisi nel consiglio di neuroni presenti nel mio cervello (purtroppo uno dei due era anche indisposto) il verdetto è stata una sonora bocciatura della tecnologia allo stato attuale.
Non dico che, in futuro, un'immersione più completa dei sensi nel prodotto multimediale sia una cosa sbagliata, ma al giorno d'oggi siamo, a mio avviso, ben lontani da questo traguardo e se devo guardare gli esperimenti (pochi a dir la verita) che ci hanno proposto sono sempre più convinto di pagare il 40% del prezzo e godermi la banalità delle due dimensioni ancora per un po'.
Un plauso al tentativo, comunque, una simile voglia di innovare nel cinema non si vedeva dai primi tempi del surround.

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