venerdì 17 agosto 2012

Le gioie del Fare



Ho scoperto, a dire il vero con ben poca fatica, che una delle cose più facili al mondo è procrastinare.
Quando c'è qualcosa da fare, che si tratti di un compito ingrato e complesso o di una banalità appena fuori dalla routine, compare, come per magia, un'ottima ragione per rinviarne la messa in pratica. 
Può essere un dubbio temporeggiatore "E se sbaglio? Forse dovrei prima documentarmi meglio." 
O una serie di impegni improrogabili "Lo farei volentieri, se solo avessi un secondo libero!" 
O il falso convincimento che quella cosa non è poi così importante o addirittura inutile "Vabbè, ma anche se provo a vendere il mio vecchio telefono su ebay chi vuoi che lo voglia? Sarebbe tempo perso." 
Trappole psicologiche, di cui siamo vittime giorno dopo giorno, a volte dettate da una forma di pigrizia, a volte da una subconscia paura del fallimento. 
Di recente mi sono resto conto, ancora una volta, che vi è un unico rimedio. 
Il fare. 
Prendere e iniziare a risolvere la prima cosa da fare, subito, non domani, nemmeno oggi pomeriggio. 
No, non c'è tempo per i dubbi, ci penseremo strada facendo. 
E alla fine ci si accorge che, tutto sommato, era più facile del previsto risolvere mille piccole problematiche, che magari ci portavamo avanti da mesi, come quell'interruttore della luce rotto. Bastava provare. 
Ed ecco che, al primo successo, arriva una scarica di ottimismo, che ci permette di continuare con la prossima mansione in programma e domandarci "ma perchè non l'ho fatto prima?". 
Il trucco è non fermarsi mai, approfittare di questa carica positiva per inanellare un successo dopo l'altro, che già partire con l'idea di poter compiere qualsiasi compito lo rende più semplice di almeno un 50%.
In fondo, è tutto così semplice una volta fatto.