mercoledì 25 febbraio 2009

In fondo al mar

A volte mi è difficile trasmettere il concetto che un videogioco possa essere una forma d'arte al pari di un film o di un libro. Certo non metto in dubbio che l'idea possa far sorridere chi ricorda come ultimo esperienza videoludica pacman, ma forse cambierebbe idea se sapesse che dietro i videogiochi attuali stanno budget che spesso farebbero impallidire qualsiasi produttore holliwodiano e di media ognuno di essi richiede dai 2 ai 3 anni di lavoro con staff enormi.
Questo post vuole essere l'omaggio a uno di quelli che più mi ha colpito nell'ultima generazione, ovvero il pluripremiato ed osannato Bioshock.
Ho pubblicato il video dell'introduzione perchè da solo fa capire quanto geniale e visionaria sia l'idea di fondo di questo adventure, ma se dovessi parlare dei motivi per cui è da considerare un capolavoro rischierei di finire lo spazio a disposizione.
Tutto quello che voglio condividere con voi è il fatto che dubitavo persino io che un gioco potesse arrivare ad un coinvolgimento emozionale così alto, ad una cura dei dettagli e delle scenografie quasi maniacale e ad una scenggiatura così geniale da meritare un oscar e sono stato più che contento di dovermi ricredere.

Prima del filmato, spazio solo per qualche citazione degli allucinati abitanti di rapture per farvi capire come ogni singolo personaggio fosse delineato nella sua follia:

Con le modifiche genetiche, la bellezza non è più un fine, nemmeno una virtù...è un obbligo morale! Obblighiamo forse il sano a convivere con il contagiato? Mischiamo i criminali con le persone per bene? Allora PERCHÈ permettiamo ai brutti di mischiarsi ai belli? (Dr. Steinman)

Che differenza c'è tra un uomo e un parassita? Un uomo costruisce. Un parassita dice "Dov'è la mia parte?". Un uomo crea. Un parassita dice "Cosa penseranno i vicini?". Un uomo inventa. Un parassita dice "Attento, potresti pestare i piedi a Dio..."

Costruire una città in fondo al mare! Follia! Ma dove altro potevamo vivere liberi dalla morsa dei parassiti? Dove altro potevamo costruire un'economia che loro non avrebbero cercato di controllare, una società che non avrebbero cercato di distruggere? Non era impossibile costruire Rapture in fondo al mare. Era impossibile costruirla altrove.

martedì 17 febbraio 2009

...



Non c'è niente di più bello
di un poeta
che resta senza parole.

Grazie.

mercoledì 4 febbraio 2009

Musica è...



Oggi riflettevo sulla musica. A volte tendo a non considerare quando piatto e vuoto sarebbe il mondo senza, quanto se ne sentirebbe la mancanza.

"Sono solo canzonette" diceva qualcuno, eppure mi rendo conto che molte volte è il vento che fa spiegare vele senza più forza o la medicina che diminuisce il tempo per far passare un dolore.

Non so se per tutti è così, ma per me la musica è la forma di recupero migliore quando mi sento giù. Spesso si trovano testi favolosi che già da soli ti ridonerebbero la voglia necessaria ad andare avanti e che, in perfetta simbiosi con la musica, si trasformano in una carica di energia che risveglierebbe un morto.

Senza contare le mille canzoni che mi hanno portato a riflettere sui temi più svariati o quelle che, semplicemente, la mente lega indissolubilmente a ricordi fantastici.

Ha un potere favoloso, fornisce una varietà di sensazioni incredibile, che può farti variare stato d'animo in un attimo, portandoti verso gioia ed euforia oppure commozione e malinconia.

La musica parla di tutto, non esiste ormai un tema che non sia stato trattato, è un linguaggio di comunicazione veloce e di massa, ma capace comunque, se utilizzato correttamente di tramettere emozioni che agli altri media richiederebbero ore.

Se mi chiedessero da domani di scegliere un mondo senza colori o senza musica cosa sceglierei?


E' una domanda a cui non so dare una risposta.

domenica 1 febbraio 2009

La tana del Bardo

C'è poco da dire oggi, ma mi pare ingiusto lasciare il blog per così tanto tempo senza aggiornamento. Per fortuna ho ancora un po' di archivio di poesie da cui attingere in momenti come questo :)

Cristallo

Solo quando tutto si ferma
ti accorgi di quanto veloce andavi.
E la mancanza delle cose?
Solo una volta perse.
Trabocchetti insiti nell’intelligenza umana
A cui non c’è verso alcuno di sfuggire.
Ed è un’eterna rincorsa.
Capire il valore delle cose quando le hai ancora.
Lottare per cause in cui non credi appieno.
Pensare,
riflettere,
ponderare
e infine decidere.
Senza avere nemmeno un elemento per farlo.
E’ l’istinto che colma questi vuoti,
ma è un metodo fallato come lanciare una monetina di cristallo.
Una scelta giusta, una sbagliata.
Augurandosi che quelle sbagliate siano di poco conto,
quelle azzeccate fondamenti.
E così via.
Per sempre.