martedì 28 ottobre 2008

L'importanza di chiamarsi Ernesto

...o Franco come viene riportato nelle traduzioni più sagaci dell'ottima opera di Wilde.

Quanto significa un nome?
Ci identifica o racchiude solo una parte di noi difendendo il resto del nostro essere?

Che siamo uno, nessuno e centomila ce l'aveva già detto qualcuno, ma a volte trovo ancora affascinante la visione diversa che ogni persona ha di noi.
E quando questa visione è legata ad un soprannome trovo che l'astrazione di personalità sia compiuta.

Per questo ho imparato a convivere con tutte le diverse identità che le persone che mi stanno vicino mi hanno regalato e ad apprezzarle decisamente di più di un anonimo Alessio (o Ale), che così poco mi identifica.

Per cui ben vengano i vari

Nardo
Lex
Pirri
Zazà
Al
Ciccio

e quanti altri mi sono stati dati in questi anni e ormai ho dimenticato.

Non sono maschere per me, ma facce che in quel momento mi va di indossare, che mi ricordano quale "me" la persona con cui sto parlando si aspetta.

E, come di consueto, non li deluderò.

sabato 25 ottobre 2008

Dualismo

Felicità...
e poi depressione.

Il peso del mondo sulle spalle.
Leggero come una farfalla.

Qanta gente mi vuole bene!
Non mi vuole nessuno...

Infernoparadisoinfernoparadisoinfernoparadisoinfernoinfernoparadisoparadiso.

Sono proprio una persona orribile.
Non esiste uno migliore di me.

Alteranze d'umore che si susseguono giorno dopo giorno, ora dopo ora, secondo dopo secondo.

Chissà se si starebbe meglio senza questi picchi, in una vita segnata dall'equilibrio mentale, senza stravolgimenti, senza incertezze...

Ma stiamo scherzando??

Dove devo firmare perchè continui per sempre così?

mercoledì 22 ottobre 2008

Quanto adoro citare...

Un paio di giorni fa ho rivisto "300" e devo dire che, come la prima volta che l'ho visto, l'ho trovato decisamente interessante e ben fatto. L'epicità di alcuni momenti e la raffigurazione della mentalità spartana, secondo me, valgono da soli la visione del film, ma sono convinto che, senza nulla togliere all'ottima prova visiva data da Snyder (che presto rivedremo nel mio adorato Watchmen), il grosso del merito spetti alle frasi di Miller, replicate più o meno fedelmente nel film.


Potevo esimermi dal citare le migliori?

"Addio amore mio". Non lo dice. Non c'è spazio per la tenerezza, non a Sparta. Non c'è posto per la debolezza. Solo i duri e i forti possono definirsi Spartani. Solo i duri. Solo i forti.

Serse: Immagina quale orribile fato attende i miei nemici quando io ucciderei con gioia ognuno dei miei uomini per la vittoria.
Leonida: E io morirei per ognuno dei miei.

Daxos: Non c'è più gloria in questa battaglia! Solo la ritirata, o la resa, o la morte.
Leonida: Beh questa è una scelta facile per noi, arcade! Gli Spartani non si ritirano mai, gli Spartani non si arrendono mai!

Stelios: Mio re! È un onore morire al tuo fianco...
Re Leonida: è un onore aver vissuto al tuo...

E la mia preferita, testimonianza della sublime miscela di orgoglio ed arroganza di Leonida:

Serse: "Non ci sarà alcuna gloria nel tuo sacrificio, presto cancellerò persino il ricordo di Sparta dagli annali!, ogni pergamena scritta dai greci verrà bruciata!, a ogni storico greco e a ogni scriba verranno cavati gli occhi e la loro lingua mozzata!. Chiunque evocherà il solo nome di Sparta o di Leonida sarà punibile con la morte!! Il mondo non saprà mai che siete esistiti Leonida!"
Re Leonida: "Il mondo saprà che degli uomini liberi si sono opposti ad un tiranno, che pochi si sono opposti a molti, e prima che questa battaglia sia finita, che persino un Dio re può sanguinare."

lunedì 20 ottobre 2008

Non si finisce mai di imparare


Quantomai vero.
Ieri nella bolgia dell'Ombralonga ho appreso le seguenti cose:


- Legare un palloncino di quelli pieni d'elio ad un'amica è altamente utile per sapere in ogni momento dove si trova in mezzo alla folla


- L'uso del suddetto palloncino può aiutare anche la comunicazione con amici che vi devono raggiungere in seguito


- Se l'amica in questione ha una borsa appesa ad un braccio è consigliato legare il palloncino sull'ALTRO (ops)


- Io e Stefano possiamo cantare a squarciagola gli Abba (in rigoroso farsetto) solo in mezzo ad una mandria di ubriaconi


- In eventi del genere qualsiasi apparecchio che scatti fotografie va raccolto in una pila ordinata e poi carbonizzato


Ne farò tesoro.





venerdì 17 ottobre 2008

Chi ha il tempo? Chi ha il tempo?


...ma se mai ce lo prendiamo il tempo, quando mai lo avremo il tempo.


Così diceva il simpatico Merovingio di Matrix. Parole piuttosto veritiere.


Alla fine è molto spesso tutta una questione di tempo.


Tempo giusto, sbagliato, perso, rubato, speso, regalato, guadagnato, gettato via.


Tempo così evidentemente diverso a seconda dei casi che mi viene da ridere quando penso che un secondo abbia la stessa durata in ogni frangente, perchè è ovvio che non è così.


Come posso percire allo stesso modo un minuto, un ora, un giorno, in maniera del tutto indifferente dalla frequenza con cui batte in quel momento il mio cuore, dalla velocità a cui mi circola il sangue, dalla quantità di adrenalina che ho in corpo?


E il tempo sta volando ultimanente.

E' già venerdì.

E' già ottobre.

E' già (quasi) 2009.


Vi prego. Che qualcuno almeno lo rallenti.

giovedì 16 ottobre 2008

Thank you for not hurting me

Mi sorprendo sempre di fronte a certe cose.
Ieri giocavo a calcetto, la prima di campionato e ormai ho imparato a mie spese che ogni volta che si entra in campo è una guerra, ognuno pensa solo all'obiettivo finale e ogni mezzo è lecito, il che non è una cosa sbagliata, semplicemente bisogna entrare nell'ordine delle idee e comportarsi di conseguenza.
Quello che invece a volte mi stupisce è il fair play di certi giocatori.
Io sono portiere e ieri mi è capitato di trovarmi nella classica situazione in cui un pallone arriva in qualche modo nella tua area e si prova ad arrivare su di esso prima che l'attaccante lo scarichi con tutta la sua forza in rete. In questo caso l'attaccante aveva già caricato il tiro ed io, come al solito mi sono buttato in direzione della palla senza pensare alle conseguenze, cercando solo di mettere più corpo possibile tra la porta che cercavo di difendere e quella sfera maledetta che non deve entrarci.
Quello che in quei momenti non vedi è il fatto che le tue dita e la tua faccia arrivano a pochi centimentri dalla palla, pronte ad incontrarla da vicino se va bene o a subire il calcio dell'avversario nel caso peggiore.
Lui poteva tirare, forse addirittura doveva tirare, era quello che il suo ruolo in quel momento gli richiedeva.
Un qualsiasi impatto con la palla voleva praticamente dire segnare un gol, più forte era il tiro più alte le possibilità.
Ma non l'ha fatto.
Invece ha tirato indietro la gamba e quando sono ricaduto con la palla in mano mi ha dato una amichevole pacca sulla spalla.
Io non ho idea di chi fosse quella persona, non l'avevo mai visto prima e forse non lo rivedrò mai più, ma solo con questo gesto si è conquistato un posto nelle persone meritevoli di un post.
Tra l'altro, per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, l'assurdita della vita poche azioni dopo il giocatore in questione è stato colpito dal gomito del sottoscritto in modo del tutto casuale durante una mia presa alta, restando a terra per almeno 5 minuti.
Ironico no?
Nel peggiore dei significati possibili.

lunedì 13 ottobre 2008

Vedere col cervello, ragionare col cuore

E' un periodo un po' così.
Così come?
Così.

Credo che il problema fondamentale sia che non riesco bene a leggere il gioco, come a poker, non capisco dove si sta andando e di conseguenza faccio scelte non adatte o non ottimali.

Le carte mi hanno insegnato due cose certe però:

- La fortuna gira
- Alla lunga vince sempre il migliore

Su queste due basi, qualunque cosa succeda, riesco sempre a covare un moderato ottimismo nel futuro.

Per l'occasione uno delle pochissime non nostalgiche&tristi :-)

Gloria

Non si può spiegare.
E’ la coronazione di tutti i sogni
L’istante in cui guardi il cielo per sfidarlo
E ti pare che anche il sole ti sorrida
Il cuore che rimbalza nel petto come un leone
L’energia che fluisce nelle vene
Sufficiente a spaccare il mondo in due
Gli occhi lucidi dalla commozione
E la voglia di urlare
Ridere
Correre
E abbracciare il mondo intero
E ti senti più maestoso di una montagna
Più inarrestabile di una cascata
Un uomo in cima alla vetta.
Goditelo.
E’ il tuo momento.
Finalmente sei Re.

domenica 12 ottobre 2008

Scoppiettante Bassano


Come ormai da tradizione, ieri sono andato alla competizione di fuochi d'artificio di Bassano, dove tre squadre di artificieri si sfidano per l'ambito premio di "Sparatore di fuochi più figo del mondo" o qualcosa del genere. Dopo qualche difficoltà organizzativa siamo riusciti a tirare su una squadra di 11 persone e a condurre tutti sani e salvi fino all'evento, superando indenni le seguenti prove:


- Caccia al parcheggio (provante ma non impossibile)

- Recupero del cibo (credo che in una giungla, armati di un coltellino svizzero, sarebbe stato più semplice)

- Camminata (scalata) su per il pendio infernale alla caccia di un posto dove sedersi (la prossima volta propongo rampini e cordata)

- Osservazione dei fuochi, in equilibrio altamente precario, sugli scivolosissimi "nailii" d'ordinanza


Aldilà del rischio per l'incolumità e delle vertigini provocate dal pendio, che ricordavo molto meno ripido, lo spettacolo è stato decisamente godibile, con qualche succosa novità, tipo fuochi che formavano una sorta di "smile" in aria e uno che si apriva in decine di frammenti che allontanandosi emettevano un gemito sinistro come se fossero anime dannate. Fenomenale.

Dai primi exit pool si prevdeva un trionfo netto della squadra 2 (in pratica solo io ho votato per la uno e hanno anche tentato di boicottare il mio voto), in ogni caso tutti e tre i partecipanti hanno fatto una bella prova.

Al prossimo anno!

mercoledì 8 ottobre 2008

Insoddisfazione eterna

A volte mi domando se non sarebbe tutto più semplice se l'uomo fosse fatto per accontentarsi di quello che ha.

Invece no.

C'è sempre quella vocina dentro a dirti che c'è di meglio.
C'è sempre quella voglia inarrestabile di scoprire cosa c'è alla fine dell'arcobaleno.
Di vedere cieli più blu.
Si può andare più veloci di così.

Poi ti volti.

E non vedi più nulla.

Tanto vale ricominciare a correre allora, no?

Che poi, alla fine, la vita non è forse questo?
Un eterno duello tra ragione e passioni?

E allora giochiamocele quelle carte che ci hanno dato
a denti stretti
a muso duro.

Che, confessiamolo, il gioco è bello così.

Wow, delirio puro :)

lunedì 6 ottobre 2008

All'alcol, la causa di e la soluzione a tutti i mali del mondo


Weekend fitto fitto, per cui ho avuto davvero poco tempo per aggiornare il blog, ma già da venerdì meditavo un articolo noioso e malinconico sulla pianificazione delle cose e come viene regolarmente disattesa, ma... colpo di scena!

Dopo una fantastica succursale dell'Oktober fest, a casa di un amico a Padova, il testo in questione mi è sparito completamente dalla mente e, anche se ho paura che sia lì in agguato (probabilmente che cerca di farsi strada tra le mareggiate di alcol), pronto a ripresentarsi in qualsiasi momento, per questa volta siete salvi!

L'unica cosa certa resta, quindi, il fatto che le feste con 180 bottiglie di birra, boccali da un litro, una trentina di invitati e una griglia "libera" su cui cucinare qualsiasi tipo di carne hanno un effetto decisamente positivo sulla salute psicologica di una persona! (su quella fisica possiamo parlarne...)

Have a good life!




venerdì 3 ottobre 2008

Nemmeno una tempesta di neve ci fermerà

Sta arrivando il freddo.


E' qui, a un passo, che ci insegue pronto a sorprenderci alla prima occasione in cui, in un impeto di entusiasmo, torniamo a vestirci leggeri.


Lo so benissimo.


Ma nemmeno lo zero assoluto (oddio, quello forse sì) mi fermerebbe dal continuare ad assaggiare i gusti del mese del favoloso Grom :)


A titolo informato quello di ottobre è "Crema al profumo di china Martini", con i graditi ritorni di Marrons glacès e fico.


Non vedo l'ora!


mercoledì 1 ottobre 2008

Spiacenti, il bundle "Amico+tesoro" è terminato...

...ma se vuole può ripiegare per la conveniente confezione "amico+coltello infrascapole", ne vendiamo a vagonate!
Scenetta surreale (e a mio personalissimo avviso divertente) che serve per introdurre l'argomento di oggi: l'amicizia.
Stavo ponderando su un dubbio amletico, ovvero se avere dei buoni amici sia questione di fortuna o di merito.
Ovviamente parlo di Amici con la a maiuscola, non gente conosciuta per caso o volgari "+1" su facebook, da un lato è evidente che c'è la fortuna di incontrare la persona giusta, però dall'altro è altrettanto palese che servono capacità in almeno due stadi della relazione:
- al momento dell'incontro, consistenti nel (semplificando) "vendersi bene" e convincere l'altra persona ad interessarsi all'approfondimento del rapporto
- per tutto il resto del tempo, nella coltivazione dell'amicizia, una parte che viene spesso, purtoppo, sottovalutata.
L'unica risposta a cui sono giunto è che, data la mia totale incapacità in entrambi i campi, mi ritengo una delle persone più fortunate al mondo.
Di recente, infatti, ho avuto modo di accorgermi di quanto valgano davvero le persone che mi stanno vicino e questo è il mio modo, come di consueto, prolisso e particolare, di ringraziarle.
Non sono molti i veri amici su cui posso contare, ma ognuno ha fatto la sua parte splendidamente bene per tirarmi su di morale, consigliarmi, e farmi vedere le cose quando i miei occhi erano accecati e mi è rimasto accanto fino a che la nebbia si è diradata.
C'è qualcuno che mi è vicino da così tanto tempo che non ricordo il nostro primo incontro e qualcuno che è arrivato più di recente, ma per l'aiuto che mi ha dato si è già meritato un posto d'onore nell'album della mia vita e, anche se forse solo una metà di loro leggerà mai queste righe, oggi mi sono sentito in dovere di scriverle.
Senza di voi, ne sono certo, oggi sarei un Alessio Zavan diverso, un Alessio Zavan che non mi piace e il valore di questo è qualcosa che nemmeno io riesco ad esprimere a parole, spero solo, un giorno, di riuscire a fare altrettanto per voi.

In tre parole:

Grazie.
Di tutto.