lunedì 29 dicembre 2008

Lamento ergo sum


Ci sono poche cose che contraddistinguono l'essere umano più della sua innata capacità di lamentarsi.

E ve lo dice uno che, nell'arte in questione, teme davvero pochi confronti.

Semplicemente, però, mi sono stupito di come la gente generalmente tenda a dare più valore agli avvenimenti negativi (di cui, quindi, ci si può lamentare) rispetto a quelli positivi.

Lo spunto per questa digressione mi è stato dato dall'approssimarsi della fine dell'anno e del fatto che la maggior parte della gente prova l'irrefrenabile desiderio di trarre le somme dell'anno passato e spesso comunicare tali conclusioni a chiunque gli capiti a tiro, con qualsiasi mezzo necessario.

Quello che reputo incredibile è che per il 90% delle persone che ho avuto modo di analizzare il 2008 è stato un anno


Terribile

Da dimenticare alla svelta

Il peggiore degli ultimi 10


Ora...

Statisticamente parlando la cosa è quantomeno sospetta.


Io, magari non faccio testo perchè se mi chiedessero di ripetere questo dicembre altre mille volte di seguito sarei l'uomo più felice (seppur lamentoso) del mondo, ma aldilà di questo, analizzando il resto dell'anno passato direi che tra alti e bassi non è stato male.


Sarà che considero che anche le esperienze più distruttive ti facciano comunque crescere e abbiano perciò il loro senso.

Sarà che penso che gli inevitabili momenti bui servono solamente a farti apprezzare ancora di più la luce.

O sarà, forse, che le cose belle mi restano impresse nella memoria molto di più di quelle tristi, mentre per tutto il resto del mondo pare funzionare al contrario.


Però per una volta, solo per questa, non me la sento proprio di lamentarmi.


Questo povero 2008 è agli sgoccioli, cerchiamo di conservare i bei momenti che ci ha regalato, di fare tesoro degli errori fatti e di essere fieri di poter dire l'unica cosa che conta davvero al 31/12:


Sì, sono un uomo più grande di come ero al 01/01.


Sarebbe bello poter dire "migliore", ma un passo alla volta :)






venerdì 19 dicembre 2008

Solo due cose sono infinite

Così diceva il buon Albert...


"...l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima."


Parole quantomai confermate (se mai ce ne fosse bisogno) anche stamattina, quando, riprendendo in mano la mia macchina dopo 3 giorni di ferie, ho trovato tutta la fiancata segnata, in maniera chiaramente volontaria, con un qualsiasi oggetto appuntito.

La mia reazione iniziale non è stata di rabbia o dispiacere, ma più che altro di sorpresa, probabilmente dimenticando la massima prima citata. Ero convinto che all'alba del terzo millennio certe cose non esistessero più, che anche la creatura con l'intelletto più basso in circolazione non fosse così vigliacca da prendersela con un oggetto inanimato per un torto che (presumibilmente) io gli avevo fatto.

Non voglio nemmeno pensare a quale potrebbe essere stata la causa di questo gesto perchè, innanzitutto, non credo di riuscire ad arrivare a ragionare come una persona che possa fare una cosa del genere ed inoltre magari si è trattato solo di un qualsiasi derelitto in stato confusionale che in quel momento lo trovava la cosa più divertente da fare.

Alla fine va bene, sono cose che succedono, cose che ti portano a ricordare che a volte accadono cose brutte senza alcun senso e non hanno altro effetto che farti apprezzare ancora di più quelle belle quando ci sono.

E per togliermi la felicità derivante da questi giorni di vacanza, mi spiace, mio codardo e anonimo amico, ci vuole decisamente ben altro.


Peace.


sabato 13 dicembre 2008

Texas, hold us!



Sono sempre stato attratto dal poker, fin da quando, ancora bambino, per la prima volta presi in mano un mazzo di carte.

Per quanto rispetti le carte "Trevisane" e ci abbia passato sopra infiniti bei momenti ho sempre ritenuto che quelle francesi ne rappresentassero la forma più elegante ed evoluta.

Spada laser contro fulminatore se vogliamo seguire la logica di Obi-Wan.

L'unica pecca che ho sempre riscontrato nel poker era la troppa dipendenza dalla fortuna. Come potevo divertirmi a giocare un gioco in cui un giocatore può cambiare fino a 4 carte dalla sua mano distruggendo qualsiasi informazione posso ricavarne?

La soluzione a questo porta il nome dello stato dei ranger e della pena di morte.

Il Texas hold'em, infatti, è stata una piacevolissima scoperta, questo gioco fatto di attesa, di lettura dell'avversario, di calcoli statistici e di ponderati o del tutto azzardati bluff mi sta prendendo sempre di più.

Più ci gioco e più mi rendo conto che alla lunga la fortuna incide davvero poco (e lo dico dopo la prima serata in negativo) e che pazienza, freddezza e razionalità possono ridurre questa variabile a livelli del tutto irrilevanti.

Certo, io non ho avuto yoda come maestro e spesso il mio comportamento non è proprio da Jedi (vedasi carte scagliate l'ultima sera) per cui faccio ancora errori madornali, ma ho tutta la buona volontà per migliorarmi anche in questo :)


Nel frattempo, considerato che uno degli errori dell'ultima uscita è stato quello di giocare davvero troppe mani posto questo estratto di un recente tormentone affinchè mi possa servire come monito per le prossime.


Ho difeso le mie scelte io ho

creduto nelle attese io ho

saputo dire spesso di no


E che AK vi possa sorridere almeno una volta in più di quello che lo fa con me :)

mercoledì 10 dicembre 2008

...like i've never seen the sky before...

E' come avvicinarsi sempre di più al sole.

Penseresti, prima o poi, di bruciare.

Invece tutto quello che senti è un pizzicorio alla pelle e un calore sempre più familiare.

E' come se in 3 giorni il tuo cuore abbia fatto tutti i battiti di una settimana.

Il resto dei giorni quindi è normale che smetta di battere.

E' incredibile quello che sta succedendo. Incredibile.

Non è l'aggettivo che usiamo per definire le cose più belle?


La citazione del titolo questa volta proviene da uno dei miei film preferiti... non vado matto per le storie d'amore, ma adoro i musical... (oltre che, a quanto pare, distruggere ogni parvenza di eterosessualità manifesta :) )
ecco l'estratto:



Ok, buoni propositi per l'anno prossimo: Meno monotematicità (ma esisterà questa parola?) e post di maggiore interesse per i lettori (ma ce ne saranno poi?)! :)

mercoledì 3 dicembre 2008

In lui c'è del buono... Io lo so... lo so che c'è... ancora


Parlo di questo gelido dicembre, appena iniziato ma già ostile.

Mese di freddo, di probabili nevicate cittadine che fanno sì che ci vogliano due ore per tornare a casa dal lavoro, di shopping affannato, di centri commerciali sempre aperti e per lo stesso tempo ultra-affolati ed invivibili.

Mese di lavoro congestionato dall'imminente festività, di inevitabili bilanci conclusivi sull'anno passato, di immotivata e semi-obbligatoria felicità natalizia, di cinepanettoni e di addobbi di qualsiasi forma e colore sparsi per tutto il mondo.

Ma qualcosa di bello c'è.

Tra cui:

- Il nuovo gusto del mese di grom (Panettone) ancora da assaggiare.
- L'apertura della stagione montanara!!!

Finalmente potrò tornare ad indossare il mio cappello da "Cowboy delle nevi" su e giù per discese innevate, godermi le favolose terme in cui sei a mollo al calduccio e a un metro vedi la neve, planare sulla mia provata tavola da snowboard, sperimentare il mio caschetto con bandiera giapponese ancora intonso e riempire di neve qualsiasi persona abbia la sfortuna di accompagnarmi in uno qualsiasi di questi eventi.

Sì, dai. A conti fatti ne vale la pena.


mercoledì 26 novembre 2008

...alla prima luce del quinto giorno. All'alba, guarda ad est.

Lo so, inizio a diventare noioso con queste citazioni dal signore degli anelli però è così che mi sento oggi.

Fiducioso. Speranzoso. E in qualche modo soddisfatto.

Che quella luce le spazza davvero le tenebre.
Che la battaglia non è vinta finchè non è finita.
Che chi non si arrende viene sempre ripagato.
E allora godiamoceli questi aiuti inaspettati, questi momenti lieti, questi tratti di felicità finchè ci sono.

Certo che però...è proprio accecante.
E così bella.


Soundtrack (non molto a tema):

venerdì 21 novembre 2008

Riflessioni a casaccio

Una settimana e nemmeno un aggiornamento? Non è da me.
Per fortuna o sfortuna (devo ancora capirlo) non è certo la prima cosa "non da me" che faccio in questi giorni.
E' certo che sto cambiando.
Ma l'identità verso cui sto andando sarà migliore di quella di prima?
O, cosa ben più importante, mi piacerà di più?
Come diceva il saggio "Lo scopriremo solo vivendo"...

Nel frattempo lasciamoci cullare da questa canzone che mi sta facendo da colonna sonora in queste fredde giornate semi-invernali.

venerdì 14 novembre 2008

Sulle orme di Legolas


Oggi, per l'ennesima volta, l'ho capito.


Non è complicato ideare un piano.

Non è difficile seguirlo fedelmente fino alla fine.


La difficoltà, quella vera, sta nell'accettare il fatto che il piano possa fallire.


Lo diceva Machiavelli.

L'arciere che vuole centrare un bersaglio distante deve mirare molto più in alto.


Ma non è questo il problema.

Il dramma viene quando allunghi la mano verso la faretra e ti accorgi di non sentire nessuna freccia.


E ti senti svuotato, impotente, vinto, rassegnato e depresso.


Ma il vero arciere, quello di cui narreranno le leggende, lo sa.

Che prima o poi la faretra si riempie di nuovo.

Che le frecce voleranno a centrare altri bersagli.

Che il tiro più difficile del mondo,

quello contro la voglia di mollare,

si scocca solo a faretra vuota.


E che la freccia più importante non la esauriremo mai.


Tirate!

domenica 9 novembre 2008

Riequilibrio del karma



Oggi è tutto sommato una bella giornata, ieri ho passato una serata davvero divertente e, in linea di massima, devo dire che ho un sacco di buoni motivi per essere felice di come mi sta andando la vita adesso.

Trincerato nel mio cauto pessimismo mi godo questo momento, finchè dura e trovo giusto, per controbilanciare la fastidiosa euforia che sto sprigionando, proporre una delle poesie più tristi che abbia mai scritto (ma perchè, ce ne sono di allegre?), preparandoci a questa continua lotta che è la vita.


Ma sempre a testa alta, mi raccomando!


Re di carta


Posso ingannare tutti.
Ma non la mia anima.
Posso provarci, ad illudermi
e convincermi,
ma non funzionerà.
Sto regnando da un castello di carte
In attesa del sospiro più forte.
E sarò di nuovo solo.
A terra.
Tra le macerie.
Con un orgoglio ferito da risaldare.
Il premio vale la sofferenza?
Una fugace speranza di libertà,
un’inarrivabile destinazione,
valgono una vita spezzata?
Forse è ora che mi volti,
che la smetta di fuggire
e con i polsi uniti dimostri la mia resa.
“Solo” è un posto in cui non voglio più stare,
se c’è una pena da affrontare
la sconterò con il sorriso sulle labbra.
In fondo
Ho vissuto davvero.

venerdì 7 novembre 2008

Gli insegnamenti del professore

Ce ne sono così tanti.

Ce ne ha lasciati già così tanti questo professore.

Ma quelli contenuti in questa sono così importanti che mi sono sentito in dovere di riportarla.

A volte non mi rendo conto di quanto sia una fortuna essere contemporanei di gente del genere.


mercoledì 5 novembre 2008

Staring at the sun



"L'uomo è per natura un inguaribile ottimista, basti pensare al fatto che pur vedendo il sole sparire all'orrizonte ogni sera, la mattina dopo si affaccerà verso est con la convinzione di vederlo nuovamente brillare in cielo."

Per quanto mi senta un po' a disagio (bugia, lo adoro) a citare miei stessi estratti devo dire che questo calza a pennello con l'argomento di oggi, il sole.

Erano giorni che pioveva.

Giorni grigi, ovattati, rallentati, intristiti da uno scrosciare continuo che assieme ai colori pareva portare via la voglia di fare qualsiasi cosa.

Poi basta una giornata di sole come questa.

E ti accorgi che l'autunno è la stagione dai colori più belli, che c'è una temperatura estremamente vivibile e che, sì, vale proprio la pena di andare fuori e fare tutte quelle cose che hai rinviato per giorni.

Ammetto che in alcuni momenti considero la pioggia l'unica cornice, la sola coreografia possibile per particolari situazioni della mia vita ed arrivo a trovarla bellissima e poetica.

Ma per tutti gli altri...

Grazie amico sole.
Senza quella luce che colora e riscalda sarebbe tutto molto più difficile.

(per non parlare delle difficolta nel proliferare della vita sul pianeta...)

lunedì 3 novembre 2008

Limite a 90


Finalmente ferie, quindi tempo per un po' di riflessioni e conseguenti deliri.
Sempre più spesso analizzando i comportamenti delle altre persone (e in alcuni casi miei) mi rendo conto che il movente che determina la maggior parte delle scelte non è, come magari ci potrebbe aspettare, la razionalità che cerca la cosa migliore o la voglia di abbandonarsi ai propri desideri, ma il più delle volte si tratta di pura e semplice paura.
La paura di restare soli, la paura di fare un errore troppo grosso, la paura di perdere una persona cara.
Troppe volte, a mio avviso, siamo condizionati da questo sentimento, che ci costringe a scartare strade che magari avremmo desiderato di più, ma nelle quali c'è un grosso rischio di perdere tutto.
Anche a me capita, non lo nego, di trovarmi a volte intrappolato in questa trappola del pensiero, eppure cerco di accorgermene ed uscirne, non sempre riuscendoci.
Perchè, per quanto retorico possa sembrare, credo che la vita sia una sola e credo che sia solo la soddisfazione dei nostri desideri che ci può avvicinare alla felicità, per cui allontanarsene solo per timore di correre qualche rischio non mi pare la scelta giusta, o, perlomeno, non è il modo in cui voglio vivere io.
Per cui il mio umile consiglio di oggi è questo: Cerchiamo tutti quanti di prenderci qualche rischio in più, di non aver paura delle scelte difficili. Se anche vincessimo una sola volta in più di quelle che perderemo, di certo ne sarà valsa la pena.

martedì 28 ottobre 2008

L'importanza di chiamarsi Ernesto

...o Franco come viene riportato nelle traduzioni più sagaci dell'ottima opera di Wilde.

Quanto significa un nome?
Ci identifica o racchiude solo una parte di noi difendendo il resto del nostro essere?

Che siamo uno, nessuno e centomila ce l'aveva già detto qualcuno, ma a volte trovo ancora affascinante la visione diversa che ogni persona ha di noi.
E quando questa visione è legata ad un soprannome trovo che l'astrazione di personalità sia compiuta.

Per questo ho imparato a convivere con tutte le diverse identità che le persone che mi stanno vicino mi hanno regalato e ad apprezzarle decisamente di più di un anonimo Alessio (o Ale), che così poco mi identifica.

Per cui ben vengano i vari

Nardo
Lex
Pirri
Zazà
Al
Ciccio

e quanti altri mi sono stati dati in questi anni e ormai ho dimenticato.

Non sono maschere per me, ma facce che in quel momento mi va di indossare, che mi ricordano quale "me" la persona con cui sto parlando si aspetta.

E, come di consueto, non li deluderò.

sabato 25 ottobre 2008

Dualismo

Felicità...
e poi depressione.

Il peso del mondo sulle spalle.
Leggero come una farfalla.

Qanta gente mi vuole bene!
Non mi vuole nessuno...

Infernoparadisoinfernoparadisoinfernoparadisoinfernoinfernoparadisoparadiso.

Sono proprio una persona orribile.
Non esiste uno migliore di me.

Alteranze d'umore che si susseguono giorno dopo giorno, ora dopo ora, secondo dopo secondo.

Chissà se si starebbe meglio senza questi picchi, in una vita segnata dall'equilibrio mentale, senza stravolgimenti, senza incertezze...

Ma stiamo scherzando??

Dove devo firmare perchè continui per sempre così?

mercoledì 22 ottobre 2008

Quanto adoro citare...

Un paio di giorni fa ho rivisto "300" e devo dire che, come la prima volta che l'ho visto, l'ho trovato decisamente interessante e ben fatto. L'epicità di alcuni momenti e la raffigurazione della mentalità spartana, secondo me, valgono da soli la visione del film, ma sono convinto che, senza nulla togliere all'ottima prova visiva data da Snyder (che presto rivedremo nel mio adorato Watchmen), il grosso del merito spetti alle frasi di Miller, replicate più o meno fedelmente nel film.


Potevo esimermi dal citare le migliori?

"Addio amore mio". Non lo dice. Non c'è spazio per la tenerezza, non a Sparta. Non c'è posto per la debolezza. Solo i duri e i forti possono definirsi Spartani. Solo i duri. Solo i forti.

Serse: Immagina quale orribile fato attende i miei nemici quando io ucciderei con gioia ognuno dei miei uomini per la vittoria.
Leonida: E io morirei per ognuno dei miei.

Daxos: Non c'è più gloria in questa battaglia! Solo la ritirata, o la resa, o la morte.
Leonida: Beh questa è una scelta facile per noi, arcade! Gli Spartani non si ritirano mai, gli Spartani non si arrendono mai!

Stelios: Mio re! È un onore morire al tuo fianco...
Re Leonida: è un onore aver vissuto al tuo...

E la mia preferita, testimonianza della sublime miscela di orgoglio ed arroganza di Leonida:

Serse: "Non ci sarà alcuna gloria nel tuo sacrificio, presto cancellerò persino il ricordo di Sparta dagli annali!, ogni pergamena scritta dai greci verrà bruciata!, a ogni storico greco e a ogni scriba verranno cavati gli occhi e la loro lingua mozzata!. Chiunque evocherà il solo nome di Sparta o di Leonida sarà punibile con la morte!! Il mondo non saprà mai che siete esistiti Leonida!"
Re Leonida: "Il mondo saprà che degli uomini liberi si sono opposti ad un tiranno, che pochi si sono opposti a molti, e prima che questa battaglia sia finita, che persino un Dio re può sanguinare."

lunedì 20 ottobre 2008

Non si finisce mai di imparare


Quantomai vero.
Ieri nella bolgia dell'Ombralonga ho appreso le seguenti cose:


- Legare un palloncino di quelli pieni d'elio ad un'amica è altamente utile per sapere in ogni momento dove si trova in mezzo alla folla


- L'uso del suddetto palloncino può aiutare anche la comunicazione con amici che vi devono raggiungere in seguito


- Se l'amica in questione ha una borsa appesa ad un braccio è consigliato legare il palloncino sull'ALTRO (ops)


- Io e Stefano possiamo cantare a squarciagola gli Abba (in rigoroso farsetto) solo in mezzo ad una mandria di ubriaconi


- In eventi del genere qualsiasi apparecchio che scatti fotografie va raccolto in una pila ordinata e poi carbonizzato


Ne farò tesoro.





venerdì 17 ottobre 2008

Chi ha il tempo? Chi ha il tempo?


...ma se mai ce lo prendiamo il tempo, quando mai lo avremo il tempo.


Così diceva il simpatico Merovingio di Matrix. Parole piuttosto veritiere.


Alla fine è molto spesso tutta una questione di tempo.


Tempo giusto, sbagliato, perso, rubato, speso, regalato, guadagnato, gettato via.


Tempo così evidentemente diverso a seconda dei casi che mi viene da ridere quando penso che un secondo abbia la stessa durata in ogni frangente, perchè è ovvio che non è così.


Come posso percire allo stesso modo un minuto, un ora, un giorno, in maniera del tutto indifferente dalla frequenza con cui batte in quel momento il mio cuore, dalla velocità a cui mi circola il sangue, dalla quantità di adrenalina che ho in corpo?


E il tempo sta volando ultimanente.

E' già venerdì.

E' già ottobre.

E' già (quasi) 2009.


Vi prego. Che qualcuno almeno lo rallenti.

giovedì 16 ottobre 2008

Thank you for not hurting me

Mi sorprendo sempre di fronte a certe cose.
Ieri giocavo a calcetto, la prima di campionato e ormai ho imparato a mie spese che ogni volta che si entra in campo è una guerra, ognuno pensa solo all'obiettivo finale e ogni mezzo è lecito, il che non è una cosa sbagliata, semplicemente bisogna entrare nell'ordine delle idee e comportarsi di conseguenza.
Quello che invece a volte mi stupisce è il fair play di certi giocatori.
Io sono portiere e ieri mi è capitato di trovarmi nella classica situazione in cui un pallone arriva in qualche modo nella tua area e si prova ad arrivare su di esso prima che l'attaccante lo scarichi con tutta la sua forza in rete. In questo caso l'attaccante aveva già caricato il tiro ed io, come al solito mi sono buttato in direzione della palla senza pensare alle conseguenze, cercando solo di mettere più corpo possibile tra la porta che cercavo di difendere e quella sfera maledetta che non deve entrarci.
Quello che in quei momenti non vedi è il fatto che le tue dita e la tua faccia arrivano a pochi centimentri dalla palla, pronte ad incontrarla da vicino se va bene o a subire il calcio dell'avversario nel caso peggiore.
Lui poteva tirare, forse addirittura doveva tirare, era quello che il suo ruolo in quel momento gli richiedeva.
Un qualsiasi impatto con la palla voleva praticamente dire segnare un gol, più forte era il tiro più alte le possibilità.
Ma non l'ha fatto.
Invece ha tirato indietro la gamba e quando sono ricaduto con la palla in mano mi ha dato una amichevole pacca sulla spalla.
Io non ho idea di chi fosse quella persona, non l'avevo mai visto prima e forse non lo rivedrò mai più, ma solo con questo gesto si è conquistato un posto nelle persone meritevoli di un post.
Tra l'altro, per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, l'assurdita della vita poche azioni dopo il giocatore in questione è stato colpito dal gomito del sottoscritto in modo del tutto casuale durante una mia presa alta, restando a terra per almeno 5 minuti.
Ironico no?
Nel peggiore dei significati possibili.

lunedì 13 ottobre 2008

Vedere col cervello, ragionare col cuore

E' un periodo un po' così.
Così come?
Così.

Credo che il problema fondamentale sia che non riesco bene a leggere il gioco, come a poker, non capisco dove si sta andando e di conseguenza faccio scelte non adatte o non ottimali.

Le carte mi hanno insegnato due cose certe però:

- La fortuna gira
- Alla lunga vince sempre il migliore

Su queste due basi, qualunque cosa succeda, riesco sempre a covare un moderato ottimismo nel futuro.

Per l'occasione uno delle pochissime non nostalgiche&tristi :-)

Gloria

Non si può spiegare.
E’ la coronazione di tutti i sogni
L’istante in cui guardi il cielo per sfidarlo
E ti pare che anche il sole ti sorrida
Il cuore che rimbalza nel petto come un leone
L’energia che fluisce nelle vene
Sufficiente a spaccare il mondo in due
Gli occhi lucidi dalla commozione
E la voglia di urlare
Ridere
Correre
E abbracciare il mondo intero
E ti senti più maestoso di una montagna
Più inarrestabile di una cascata
Un uomo in cima alla vetta.
Goditelo.
E’ il tuo momento.
Finalmente sei Re.

domenica 12 ottobre 2008

Scoppiettante Bassano


Come ormai da tradizione, ieri sono andato alla competizione di fuochi d'artificio di Bassano, dove tre squadre di artificieri si sfidano per l'ambito premio di "Sparatore di fuochi più figo del mondo" o qualcosa del genere. Dopo qualche difficoltà organizzativa siamo riusciti a tirare su una squadra di 11 persone e a condurre tutti sani e salvi fino all'evento, superando indenni le seguenti prove:


- Caccia al parcheggio (provante ma non impossibile)

- Recupero del cibo (credo che in una giungla, armati di un coltellino svizzero, sarebbe stato più semplice)

- Camminata (scalata) su per il pendio infernale alla caccia di un posto dove sedersi (la prossima volta propongo rampini e cordata)

- Osservazione dei fuochi, in equilibrio altamente precario, sugli scivolosissimi "nailii" d'ordinanza


Aldilà del rischio per l'incolumità e delle vertigini provocate dal pendio, che ricordavo molto meno ripido, lo spettacolo è stato decisamente godibile, con qualche succosa novità, tipo fuochi che formavano una sorta di "smile" in aria e uno che si apriva in decine di frammenti che allontanandosi emettevano un gemito sinistro come se fossero anime dannate. Fenomenale.

Dai primi exit pool si prevdeva un trionfo netto della squadra 2 (in pratica solo io ho votato per la uno e hanno anche tentato di boicottare il mio voto), in ogni caso tutti e tre i partecipanti hanno fatto una bella prova.

Al prossimo anno!

mercoledì 8 ottobre 2008

Insoddisfazione eterna

A volte mi domando se non sarebbe tutto più semplice se l'uomo fosse fatto per accontentarsi di quello che ha.

Invece no.

C'è sempre quella vocina dentro a dirti che c'è di meglio.
C'è sempre quella voglia inarrestabile di scoprire cosa c'è alla fine dell'arcobaleno.
Di vedere cieli più blu.
Si può andare più veloci di così.

Poi ti volti.

E non vedi più nulla.

Tanto vale ricominciare a correre allora, no?

Che poi, alla fine, la vita non è forse questo?
Un eterno duello tra ragione e passioni?

E allora giochiamocele quelle carte che ci hanno dato
a denti stretti
a muso duro.

Che, confessiamolo, il gioco è bello così.

Wow, delirio puro :)

lunedì 6 ottobre 2008

All'alcol, la causa di e la soluzione a tutti i mali del mondo


Weekend fitto fitto, per cui ho avuto davvero poco tempo per aggiornare il blog, ma già da venerdì meditavo un articolo noioso e malinconico sulla pianificazione delle cose e come viene regolarmente disattesa, ma... colpo di scena!

Dopo una fantastica succursale dell'Oktober fest, a casa di un amico a Padova, il testo in questione mi è sparito completamente dalla mente e, anche se ho paura che sia lì in agguato (probabilmente che cerca di farsi strada tra le mareggiate di alcol), pronto a ripresentarsi in qualsiasi momento, per questa volta siete salvi!

L'unica cosa certa resta, quindi, il fatto che le feste con 180 bottiglie di birra, boccali da un litro, una trentina di invitati e una griglia "libera" su cui cucinare qualsiasi tipo di carne hanno un effetto decisamente positivo sulla salute psicologica di una persona! (su quella fisica possiamo parlarne...)

Have a good life!




venerdì 3 ottobre 2008

Nemmeno una tempesta di neve ci fermerà

Sta arrivando il freddo.


E' qui, a un passo, che ci insegue pronto a sorprenderci alla prima occasione in cui, in un impeto di entusiasmo, torniamo a vestirci leggeri.


Lo so benissimo.


Ma nemmeno lo zero assoluto (oddio, quello forse sì) mi fermerebbe dal continuare ad assaggiare i gusti del mese del favoloso Grom :)


A titolo informato quello di ottobre è "Crema al profumo di china Martini", con i graditi ritorni di Marrons glacès e fico.


Non vedo l'ora!


mercoledì 1 ottobre 2008

Spiacenti, il bundle "Amico+tesoro" è terminato...

...ma se vuole può ripiegare per la conveniente confezione "amico+coltello infrascapole", ne vendiamo a vagonate!
Scenetta surreale (e a mio personalissimo avviso divertente) che serve per introdurre l'argomento di oggi: l'amicizia.
Stavo ponderando su un dubbio amletico, ovvero se avere dei buoni amici sia questione di fortuna o di merito.
Ovviamente parlo di Amici con la a maiuscola, non gente conosciuta per caso o volgari "+1" su facebook, da un lato è evidente che c'è la fortuna di incontrare la persona giusta, però dall'altro è altrettanto palese che servono capacità in almeno due stadi della relazione:
- al momento dell'incontro, consistenti nel (semplificando) "vendersi bene" e convincere l'altra persona ad interessarsi all'approfondimento del rapporto
- per tutto il resto del tempo, nella coltivazione dell'amicizia, una parte che viene spesso, purtoppo, sottovalutata.
L'unica risposta a cui sono giunto è che, data la mia totale incapacità in entrambi i campi, mi ritengo una delle persone più fortunate al mondo.
Di recente, infatti, ho avuto modo di accorgermi di quanto valgano davvero le persone che mi stanno vicino e questo è il mio modo, come di consueto, prolisso e particolare, di ringraziarle.
Non sono molti i veri amici su cui posso contare, ma ognuno ha fatto la sua parte splendidamente bene per tirarmi su di morale, consigliarmi, e farmi vedere le cose quando i miei occhi erano accecati e mi è rimasto accanto fino a che la nebbia si è diradata.
C'è qualcuno che mi è vicino da così tanto tempo che non ricordo il nostro primo incontro e qualcuno che è arrivato più di recente, ma per l'aiuto che mi ha dato si è già meritato un posto d'onore nell'album della mia vita e, anche se forse solo una metà di loro leggerà mai queste righe, oggi mi sono sentito in dovere di scriverle.
Senza di voi, ne sono certo, oggi sarei un Alessio Zavan diverso, un Alessio Zavan che non mi piace e il valore di questo è qualcosa che nemmeno io riesco ad esprimere a parole, spero solo, un giorno, di riuscire a fare altrettanto per voi.

In tre parole:

Grazie.
Di tutto.

martedì 30 settembre 2008

Stillicidio

Già, la tortura della goccia.
O, metaforicamente, il motivo per cui vi sottopongo le mie poesie una alla volta, centellinando la vostra sofferenza in una lenta, lenta agonia...

Come? Dite che basta non leggerle?

Se ce la fate siete più bravi di me, io concordo con il grande Wilde quando diceva

"Riesco a resistere a tutto, fuorché alle tentazioni."

Ma bando alle ciance.

Completezza

E’ come abbattere un muro per trovare una muraglia
Questa vita
Altalenanze incerte che si susseguono feroci,
lacrime che non fanno in tempo a cadere,
ma diventano l’acqua quando ne hai bisogno.
Hai paura della luce perché rivela le risposte.
Hai timore delle tenebre perché non sai dove ti dirigi.
E tutto ruota vorticosamente attorno e sei ancora lì
Intrappolato dalla tua libertà
Che ti accusi, ti condanni e ti grazi
Nel tempo di un battito di ciglia
Ferma tutto.
Immobilizza il tempo,
congela tutto quello che ti sta intorno
e rifletti.
Non è lì fuori che troverai te stesso
E per quanto incredibile non ne troverai uno solo
Scegli quello con cui ti senti a tuo agio
E distruggi gli altri ignorando le loro suppliche.
Ti costerà caro certo.
Ma sarai di nuovo unico e completo.
Non è questo che desideri?

domenica 28 settembre 2008

Prova a prendermi

Ci hanno provato in tanti, soprattutto un certo australiano, ma per l'ennesima volta non ci è riuscito nessuno.

Valentino Rossi è campione del mondo per l'ottava volta!

E poco importa se mi ha fatto alzare all'alba per vedere la conquista di un titolo già ipotecato da Laguna Seca, certi fenomeni meritano questo ed altri sacrifici.

Onore al più grande quindi, ma complimenti anche ad un ragazzo di 23 anni che riusciva a tenere il suo passo e ai talentuosi Lorenzo e Dovizioso.

Vi aspettiamo con ansia.
Mi sa che persino Pensiero profondo confermerebbe che nel motomondiale la Risposta è un'altra...

sabato 27 settembre 2008

Si taglia con un coltello

Ovviamente non stiamo parlando del celebre tonno, ma di cosa allora?

di THE MIST, film di prossima uscita tratto da un racconto di Stephen King.

Lo attendo con una certa ansia perchè la storia, contenuta nell'ottima raccolta "Scheletri", era davvero interessante ed avvincente e sono curioso di vedere se l'angoscia pura che riusciva a suscitare sarà replicata sul grande schermo.

Tra l'altro ho appena letto che Tim Burton sta iniziando a lavorare su un suo Alice in the wonderland.


Sì, lo ammetto, inzio a covare una timida fiducia in questa nuova stagione cinematografica.


giovedì 25 settembre 2008

Su tutto l'ombra del lato oscuro è calata

E per lato oscuro intendo il merchandising allo stato puro che sta spremendo le ultime gocce (speriamo) da un marchio come Star Wars che di soldi al buon Lucas & co. ne ha fatti già prendere a sufficienza per un paio di vite.

Ciò non toglie, comunque, che pur con la coscienza di tutto questo stasera andrò a vedere "Clone Wars", ennesimo spin-off della fortunatissima saga e primo lungometraggio animato fuoriuscito dalla serie (carina) omonima ambientata tra episodio 2 ed episodio 3.

Sarà che la trilogia originale mi ha colto ancora nel pieno dello sviluppo contribuendo in maniera significativa alla mia formazione, sarà che yoda lo considero un mio maestro tanto quanto quelli scolastici o sarà pura e semplice voglia di agitare una spada laser, però, anche se so di non dover aspettarmi molto, non vedo l'ora di vedere questa nuova aggiunta al racconto di queste Guerre stellari.

Massì, torniamo bambini per una volta e che la Forza sia con noi!





lunedì 22 settembre 2008

L'estate sta finendo...

...fermi tutti... è gia finita!!
Eh sì, se l'infallibile coppia google-wikipedia non si sbaglia (e dall'attributo che la contraddistingue lo definirei difficile) oggi è il primo giorno di autunno (o equinozio d'autunno se vogliamo fare i finti colti).
Vabbè dai, sopravviveremo anche a questo, alla fine alla lunga anche l'estate aveva stancato con il suo caldo torrido, le code per andare in spiaggia, le ustioni dovute al sole, i tormentoni musicali con speranza di vita che in confronto una farfalla è matusalemme e un'offerta cinematografica fatta esclusivamente di Action e Horror...
Diamo il benvenuto a questa nuova stagione allora, con le sue giornate fresche e i suoi colori caldi, sperando che ci porti perlomeno una ventata di novità.
Sarà l'effetto del cambio di clima o lo stress psicologico di non capire come vestirmi alla mattina, ma oggi ho trovato davvero gradevole questa canzone di Cremonini che non potevo non riportarvi...

sabato 20 settembre 2008

A volte ritornano

Capita a tutti prima o poi nella vita di abbandonare una passione, sia essa uno sport, un gioco, una forma d'arte o un interesse qualunque, per le inevitabili decisioni che la vita ci porta a compiere. A me è capitato parecchie volte, però in questa settimana, per la prima volta, ho provato l'emozione del "Ritorno".
Ho capito che in questi casi, se la passione è vera e non un fugace passatempo, qualcosa ti resta dentro, anche se sei profondamente convinto delle ragioni che ti hanno portato a smettere, come nelle migliori storie d'amore, per cui appena mi hanno parlato della possibilità di fare ancora una comparsata in quel mondo mi ci sono buttato a capofitto. Ed è una sensazione bellissima, torbida come la notte di sesso con una ex, ma appagante come la realizzazione di un desiderio segreto.
La prima cosa che ho provato è stata paura, quella di non essere all'altezza del mio io passato. E' quasi un anno che ho smesso, sono fuori forma, per niente allenato e poco aggiornato, mi domandavo dove avrei potuto ritrovare quella forza che quando guardi l'avversario ti fa pensare "ma che stiamo qui a fare? lo sai benissimo che non hai speranze...".
Poi accade.
Basta riprendere in mano lo "strumento" che concretizza la tua passione, sia esso un pallone, una moto, un pennello o un mazzo di carte e il tempo passato lontani sparisce come se non fosse mai esistito.
Un anno, 10 o 20 non fa differenza, sei ancora lì, come prima, sei sempre tu, quello che irrideva gli avversari, quello che faceva cose che altri avrebbero ritenuto impossibili e, cosa ben più importante, si divertiva ancora nel farlo.
Ora capisco, con le enormi differenze del caso, cosa provava un idolo come Michael Jordan quando anche dopo aver annunciato il ritiro non riusciva a rimanere lontano dai campi da gioco e voglio dire solo un'ultima cosa: se vi capita l'occasione non perdetela, è davvero una delle emozioni che vale la pena di provare.

giovedì 18 settembre 2008

Time is what you made of it

Io il mio, ad esempio, l'ho sprecato quasi interamente a sistemare il blog in modo da renderlo leggermente meno osceno alla vista e impiegando ore a fare delle modifiche che un qualunque primate che sappia battere sulla tastiera (non la proverbiale scimmia che scrive la divina commedia eh!) avrebbe fatto in pochi minuti, ma lasciamo perdere... poi partita di calcetto, una cosa e l'altra e alla fine arriva quest'ora e l'idea di cadere tra le braccia di Morfeo (NON il calciatore) diventa decisamente più allettante rispetto a quella di scrivere un post serio.
Morale: arriva un'altra delle mie soporifere poesie...
Stavolta ci ho messo un po' di più a sceglierla (oddio non che siano così tante da poterci impiegare del tempo...) e ho deciso per il più nonsense dei miei "componimenti". Io la adoro, la maggior parte delle persone che l'ha letta o sentita la trova orribile, purtroppo per voi qui non vige la democrazia :)

Senso

Attimi infiniti si scontrano in melodrammatici finali.
Discese irte e suadenti sembrano reclamarti.
Ma tu resisti,
facendoti scudo della tua evanescenza,
fugace come una goccia di rugiada

e maestoso come una torre d’avorio.

Bianchi unicorni calpestano fiori mai visti in colline isolate.
Quante spiagge laggiù?
Quante volte il tramonto distrugge anziché colorare.

Sono ebbro, di visioni,
di parole pesanti come piombo, sottili come un velo
Vicissitudini inspiegabili lentamente strisciano

nell’oltremondo.

Perdonatemi se il senso vi rotea vorticosamente attorno,

irridendovi nella sua bramosità.

Ciò che è non esiste.


mercoledì 17 settembre 2008

A piece of cake

Un gioco da ragazzi, tradotto più o meno liberamente, ben altro è il lavoro che fanno migliaia di utenti su questo sito che ho scoperto di recente, specializzato esclusivamente in grafici demenziali.
Io l'ho trovato semplicemente geniale e alcuni mi hanno strappato più di un sorriso, posto uno di ieri a titolo di esempio, ma ce ne sono per tutti i gusti.
Nella mia interminabile "To do list" è entrato di diritto il quasi proibitivo "Pubblicare un grafico su Graphjam" :)

song chart memes
more music charts

martedì 16 settembre 2008

Io io io, mio mio mio

Davvero poco tempo oggi, ma non me la sento di lasciare la mia "creatura" senza aggiornamenti, per cui quale momento migliore per ripescare qualcosa dal mio passato e lasciarlo qui a titolo autoreferenziale (una delle mie specialità...)

La poesia si intitola (con assai poca fantasia)

Scelta

E’ un insieme di cose apparentemente senza senso,
marcare i confini per poi oltrepassarli,
cercare disperatamente la verità e non crederci
e abbandonare tutto quando ne avresti più bisogno.
Ma è così che accade.
Lo sguardo perso su una strada dalle infinite diramazioni
I muscoli delle gambe paralizzati dalla paura
E un respiro che non riesce mai a riempire i polmoni.
Poi arriva.
Come un guizzo, colpisce furtiva,
disperde la paura e rilassa i muscoli contratti.
Riapri gli occhi è c’è una sola via,
tortuosa certo
e non ne vedi la fine,
ma già dal primo passo ti abbraccia un calore familiare.
La consapevolezza ti ha scelto,
ora è tutto chiaro,

sai cosa devi fare
e non hai alcuna paura di farlo.
Rispetta solo, ti prego, quell’unica regola indetta
Qualunque cosa accada non voltarti mai indietro.

lunedì 15 settembre 2008

Dalla svezia con furore

Sarà l'imminente musical,
sarà un'infatuazione per la musica anni '70,
sarà un'omosessualità latente che si fa strada,
o più probabilmente un motivo ben diverso,
pero stasera sento il bisogno di postare questo:

I've been cheated by you since i don't know when. So I made up my mind, it must come to an end
Look at me now, will I ever learn
I don't know how but I suddenly lose control
There's a fire within my soul
Just one look and I can hear a bell ring
One more look and I forget everything.

Ooooh Ooooh,
Mamma mia, here I go again
My my, how can I resist you
Mamma mia, does it show again
My my, just how much I've missed you
Yes, I've been brokenhearted
Blue since the day we parted
Why, why did I ever let you go
Mamma mia, now I really know
My my, I COULD NEVER let you go

I've been angry and sad about things that you do
I can't count all the times that I've told you we're through
And when you go, when you slam the door
I think you know THAT you won't be away too long
You know that I'm not that strong
Just one look and I can hear a bell ring
One more look and I forget everything

Ooooh Ooooh,
Mamma mia, here I go again
My my, how can I resist you
Mamma mia, does it show again
My my, just how much I've missed you
Yes, I've been brokenhearted


Blue since the day we parted

Why, why did I ever let you go
Mamma mia, even if I say
Bye bye, leave me now or never
Mamma mia, its a game we play
Bye bye doesnt mean forever

Mamma mia, here I go again
My my, how can I resist you
Mamma mia, does it show again
My my, just how much I've missed you

Yes, I've been brokenhearted
Blue since the day we parted
Why, why did I ever let you go
Mamma mia, now I really know
My my, I could never let you go

Ma lo sciopero degli sceneggiatori è ancora in corso?

Piccolo sfogo dopo essere andato ieri a vedere al cinema un film tanto decantato ("da chi?" direte voi... boh, io l'ho sentito decantare...) che si è rivelata l'ennesima bufala. Sto parlando di Hancock, il lungometraggio con Will Smith che si basa sull'idea (a mio avviso buona) di un uomo "comune" (oddio, vagamente alcolizzato) con dei superpoteri che gioca a fare il supereroe, abusando però spesso e volentieri del suo potere e causando più danni che benefici. Il plot secondo me, seppur non orginalissimo (vedi la serie anni '80 Ralph supermaxieroe) poteva portare a svariate situazioni comiche di buona fattura e, aggiungendo il tentativo dell'eroe di redimersi agli occhi della comunità, costituiva già di per se una storia che poteva appassionare lo spettatore abbastanza da tenerlo incollato alla poltrona per le due ore canoniche. Di ben altro avviso sono stati, evidentemente, gli sceneggiatori, che hanno preferito buttare nel calderone altri elementi (su cui non vado troppo in dettaglio per non spoilerare) che con ogni probabilità a loro sembravano molto "Cool", ma in realtà vengono affrontati con una tale superficialità da regalarci l'ennesimo film che finisce nel dimenticatoio poco dopo la visione. Peccato perchè, ripeto, secondo me il film poteva avere delle buone potenzialità, ma forse si è deciso di puntare ad un target più ampio aggiungendo massicce dosi di azione immotivata (uragani dal nulla solo per mostrare i muscoli degli effetti speciali, tanto per fare un esempio) e dimenticandosi a tratti completamente della componente umoristica, facendo sì che le uniche scene che strappano un sorriso restino quelle del trailer.
Bocciatura piena quindi, dal mio punto di vista, per questo Hancock che di buono ci lascia solo una discreta interpretazione di Smith (che tra parentesi trovo ultimamente si stia buttando un po' via), mentre ben più in profondità restano gli inevitabili interrogativi sulla direzione che sta prendendo il cinema attuale.
Ripaga davvero sacrificare l'anima del film all'altare della spettacolarità?
Ora attendo con ansia di vedere il nuovo dei fratelli Cohen (Burn after reading) per tirarmi un po' su, altrimenti almeno spero di farmi due risate con l'irriverente Sandler di Don't mess with the Zohan...

domenica 14 settembre 2008

Non so agli angeli, ma agli uomini è la paura che mette le ali.

Oggi girovagando per il web mi sono imbattutto in questo cortometraggio che ho trovato illuminante. Non è nulla di particolare, e l'amatorialità trasuda da ogni dettaglio, ma il soggetto che attinge a piene mani dalla mia infanzia mi costringe a postarlo.
Si tratta di un film su uno dei punti fermi degli anni '80, ovvero sul videogioco Pac-man, un intramontabile classico a cui tutti abbiamo giocato.
La cosa più interessante, comunque, resta l'idea di girare il corto raccontando la storia dalla visione dei fantasmi nemici del protagonista, creando un video che riesce a strappare qualche risata e, a mio avviso, assolutamente da vedere.
Enjoy.


sabato 13 settembre 2008

Ogni storia ha un inzio, ogni viaggio ha un primo passo...

E questo è il mio, o meglio nostro, se qualcuno avrai mai la follia di avventurarsi a leggere questi sproloqui...
ho sempre desiderato un posto dove raccogliere i miei vaneggi e quale luogo è più adatto della Rete per questo?
Adesso purtroppo ho poco tempo per cui mi asterrò dalla valanga di caratteri che, temo, occuperà presto queste pagine per tuffarmi in questo clima che di settembrino ha solo la data, uscendo a prendermi un po' di pioggia, mentre coltivo segretamente la speranza che sia tutto uno scherzo e le nuvole si diradino in una giornata calda, come quelle che ci siamo dovuti sorbire nell'arco della settimana.

Vana speranza, eh?

Tornerò presto, però, ne sono sicuro.
E non è una promessa.
E' una minaccia.