martedì 28 ottobre 2008

L'importanza di chiamarsi Ernesto

...o Franco come viene riportato nelle traduzioni più sagaci dell'ottima opera di Wilde.

Quanto significa un nome?
Ci identifica o racchiude solo una parte di noi difendendo il resto del nostro essere?

Che siamo uno, nessuno e centomila ce l'aveva già detto qualcuno, ma a volte trovo ancora affascinante la visione diversa che ogni persona ha di noi.
E quando questa visione è legata ad un soprannome trovo che l'astrazione di personalità sia compiuta.

Per questo ho imparato a convivere con tutte le diverse identità che le persone che mi stanno vicino mi hanno regalato e ad apprezzarle decisamente di più di un anonimo Alessio (o Ale), che così poco mi identifica.

Per cui ben vengano i vari

Nardo
Lex
Pirri
Zazà
Al
Ciccio

e quanti altri mi sono stati dati in questi anni e ormai ho dimenticato.

Non sono maschere per me, ma facce che in quel momento mi va di indossare, che mi ricordano quale "me" la persona con cui sto parlando si aspetta.

E, come di consueto, non li deluderò.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ben detto, sei sempre molto profondo..

vorrei altresi' notare che sono l'autore del piu' diffuso soprannome di Nardo, che e' appunto Nardo :P