giovedì 18 settembre 2008

Time is what you made of it

Io il mio, ad esempio, l'ho sprecato quasi interamente a sistemare il blog in modo da renderlo leggermente meno osceno alla vista e impiegando ore a fare delle modifiche che un qualunque primate che sappia battere sulla tastiera (non la proverbiale scimmia che scrive la divina commedia eh!) avrebbe fatto in pochi minuti, ma lasciamo perdere... poi partita di calcetto, una cosa e l'altra e alla fine arriva quest'ora e l'idea di cadere tra le braccia di Morfeo (NON il calciatore) diventa decisamente più allettante rispetto a quella di scrivere un post serio.
Morale: arriva un'altra delle mie soporifere poesie...
Stavolta ci ho messo un po' di più a sceglierla (oddio non che siano così tante da poterci impiegare del tempo...) e ho deciso per il più nonsense dei miei "componimenti". Io la adoro, la maggior parte delle persone che l'ha letta o sentita la trova orribile, purtroppo per voi qui non vige la democrazia :)

Senso

Attimi infiniti si scontrano in melodrammatici finali.
Discese irte e suadenti sembrano reclamarti.
Ma tu resisti,
facendoti scudo della tua evanescenza,
fugace come una goccia di rugiada

e maestoso come una torre d’avorio.

Bianchi unicorni calpestano fiori mai visti in colline isolate.
Quante spiagge laggiù?
Quante volte il tramonto distrugge anziché colorare.

Sono ebbro, di visioni,
di parole pesanti come piombo, sottili come un velo
Vicissitudini inspiegabili lentamente strisciano

nell’oltremondo.

Perdonatemi se il senso vi rotea vorticosamente attorno,

irridendovi nella sua bramosità.

Ciò che è non esiste.


1 commento:

Stex ha detto...

Questa mi piace molto... mi ci ritrovo... Ciò che è non esiste... e questo è ciò che siamo!