lunedì 15 settembre 2008

Ma lo sciopero degli sceneggiatori è ancora in corso?

Piccolo sfogo dopo essere andato ieri a vedere al cinema un film tanto decantato ("da chi?" direte voi... boh, io l'ho sentito decantare...) che si è rivelata l'ennesima bufala. Sto parlando di Hancock, il lungometraggio con Will Smith che si basa sull'idea (a mio avviso buona) di un uomo "comune" (oddio, vagamente alcolizzato) con dei superpoteri che gioca a fare il supereroe, abusando però spesso e volentieri del suo potere e causando più danni che benefici. Il plot secondo me, seppur non orginalissimo (vedi la serie anni '80 Ralph supermaxieroe) poteva portare a svariate situazioni comiche di buona fattura e, aggiungendo il tentativo dell'eroe di redimersi agli occhi della comunità, costituiva già di per se una storia che poteva appassionare lo spettatore abbastanza da tenerlo incollato alla poltrona per le due ore canoniche. Di ben altro avviso sono stati, evidentemente, gli sceneggiatori, che hanno preferito buttare nel calderone altri elementi (su cui non vado troppo in dettaglio per non spoilerare) che con ogni probabilità a loro sembravano molto "Cool", ma in realtà vengono affrontati con una tale superficialità da regalarci l'ennesimo film che finisce nel dimenticatoio poco dopo la visione. Peccato perchè, ripeto, secondo me il film poteva avere delle buone potenzialità, ma forse si è deciso di puntare ad un target più ampio aggiungendo massicce dosi di azione immotivata (uragani dal nulla solo per mostrare i muscoli degli effetti speciali, tanto per fare un esempio) e dimenticandosi a tratti completamente della componente umoristica, facendo sì che le uniche scene che strappano un sorriso restino quelle del trailer.
Bocciatura piena quindi, dal mio punto di vista, per questo Hancock che di buono ci lascia solo una discreta interpretazione di Smith (che tra parentesi trovo ultimamente si stia buttando un po' via), mentre ben più in profondità restano gli inevitabili interrogativi sulla direzione che sta prendendo il cinema attuale.
Ripaga davvero sacrificare l'anima del film all'altare della spettacolarità?
Ora attendo con ansia di vedere il nuovo dei fratelli Cohen (Burn after reading) per tirarmi un po' su, altrimenti almeno spero di farmi due risate con l'irriverente Sandler di Don't mess with the Zohan...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

eheh cavolo hai scritto la stessa roba mia, ovviamente tu hai usato un'italiano piu' aulico :P
andiamo a vederci zohan va, che e' meglio :P

Stex ha detto...

Per Zohan ci sono pure io!!!!