lunedì 19 gennaio 2009

28 e non sentirli


A volte cerco di scappare.

A volte mi ci tuffo dentro.

Qualunque cosa faccia alla fine mi ritrovo avvolto in queste riflessioni e l'unico modo per uscirne è assecondarle fino al loro compimento.


Dopo quasi una settimana di festeggiamenti, tra una cosa e l'altra, mi sono ritrovato a domandarmi come affrontavo la mia nuova età e a pensare se la mia età "interiore" fosse maggiore o minore rispetto a quella anagrafica.

E' difficile dirlo.

A volte leggo con gioia un fumetto che magari riporta come data di pubblicazione il 1994 e riprovo quasi le stesse sensazioni di allora, a volte rifletto o discuto su problemi quotidiani con il tono lamentoso di un'ottantenne.

Sono stato contento come un bimbo di ricevere il Kendama di Yattaman e al tempo stesso, però ,mi accorgo che il mio interesse per fumetti e videogiochi non è più quello di un tempo.

In poche parole, al termine di queste analisi, mi sono reso conto che sono del tutto a mio agio con la mia età perchè riesco a far convivere tranquillamente una maturità, a mio avviso necessaria, con i sogni e la visione (altrettanto fondamentale) del bimbo dentro di noi che troppa gente, forse, reprime.

Certo, a volte prevale un aspetto rispetto all'altro, a seconda della situazione, ma sono proprio contento di vedere i progressi che ho fatto negli ultimi anni e al tempo stesso di mantenere quello spirito che ti permette di stupirti di cose che molta gente troverebbe banali.

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