martedì 29 settembre 2009

Indicazioni stradali


Quando ero piccolo e leggevo Topolino sono sempre stato un grande fan delle storie a bivi. Le ricordate? Erano quelle storie in cui ad un certo punto veniva chiesto al lettore di compiere una scelta al posto dei protagonisti che avrebbe cambiato la prosecuzione della storia mandandoti ad una piuttosto che ad un'altra pagina. In quel periodo apprezzavo molto anche i più complessi, seppur simili nel concetto, libri-game.
Quelle storie mi piacevano particolarmente perchè, in qualsiasi cosa leggessi o vedessi, ho sempre avuto il desiderio di interagire, di cambiare le cose, di avere in qualche modo la possibilità di dirigere le scelte del protagonista, in cui altrimenti avrei faticato ad immedesimarmi.
Chiaramente il più delle volte questa possibilità non è concessa, altrimenti una certa cosa chiamata trama sarebbe inesistente e, da scrittore, capisco che è giusto così, però la libertà di decidere è sempre stata una delle cose che ho ritenuto più preziose.
Per fortuna la vita vera è una continua storia a bivi, in cui in ogni istante vedi le biforcazioni e prendi le tue decisioni, proprio come piace a me.
E di decisione ne ho preso, da un po', una, concretizzatasi proprio in questi giorni, che ho fermamente voluto e per la quale sono al settimo cielo.
Perchè alla fine credo che questi bivi li vediamo sempre e li affrontiamo in continuazione, magari affranti da dubbi, da rimpianti sulle scelte prese o da scelte obbligate perchè l'altra strada è impraticabile.
Arriva però prima o poi quel momento in cui la tua strada la vedi, così chiara e luminosa da far sparire tutte le altre e riesci a vederla proseguire, già tracciata, per una cinquantina di bivi fino a sparire all'orizzonte.
E ti accorgi che il bagliore che emana quel sentiero l'hai già visto da qualche parte, quel calore ti sembra familiare, anche se non ricordi bene quando o dove.
Sì, deve proprio essere stato l'ultima volta che eri felice.

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